"101 film a Matera e in Basilicata", il 10 debutta nella città dei Sassi il libro di Beniamino Lecce. In anteprima un estratto del volume

 

Leggere Controvento Edizioni ha appena pubblicato il libro “101 film a Matera e in Basilicata” di Beniamino Lecce. Una vera novità editoriale che per la prima volta cataloga i luoghi del cinema girato in Basilicata.
Dopo le anteprime estive del 25 luglio nel corso delle “Giornate del Cinema Lucano di Maratea” e del 9 agosto al “Caselle Film Festival” il libro viene presentato anche a Matera lunedì 10 settembre alle ore 18:45 nella Mediateca di Piazza Vittorio Veneto.
Nel volume sono presentati i documentari antropologici, gli spot pubblicitari, i videoclip musicali e i prodotti filmici e televisivi girati in Basilicata. Si scopre così che la cinematografia, spesso diretta da importanti registi italiani e stranieri, ha rappresentato la Basilicata in modi molto differenti, stimolata dalla varietà paesaggistica e dalla morfologia del territorio. Un volume interessante da sfogliare e da consultare, ma anche da “vedere” perché nelle pagine sono riportati i codici ottici che rimandano alle pagine web con filmati e spezzoni video.
Nel corso della presentazione interverranno due giovanissimi studiosi lucani specializzati nelle arti visive: Lorena Carella e Valerio Vitale.
In esclusiva un estratto del volume:

Il misticismo dei Sassi spopolati e della desolata Murgia materana nel filone biblico-storico
Molto numerosi sono i film che si sono avvalsi di Matera come se fosse Gerusalemme o la Palestina del tempo di Cristo o dell’Antico testamento.
Il primo a utilizzarla per tale scopo è stato nel 1964 Pier Paolo Pasolini con Il Vangelo secondo Matteo, anche se la scelta cadde su Matera non solo perché corrispondesse a una certa idea di Gerusalemme, ma perché era ben rappresentativa del contesto socioeconomico del sud d’Italia. Inizialmente, infatti, il regista aveva pensato di girare il film sul vangelo di Matteo nei luoghi in cui si era svolta la storia di Gesù ma, dopo alcuni sopralluoghi (che saranno pubblicati con il titolo Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo), optò per l’Italia. Il film, realizzato nel 1964 tra Lazio, Puglia, Calabria e Basilicata, colloca le scene più importanti proprio nelle location materane. I Sassi diventano la Gerusalemme della predicazione cristiana e della via crucis mentre la Murgia materana è il luogo della crocifissione e della resurrezione del Cristo.
Proprio a partire da Pasolini si crea però un’osmosi tra film girati e paesaggio materano, tanto da incidere non poco sulla crescita nell’immaginario collettivo di un certo misticismo già caratteristico dei Sassi spopolati e della desolata Murgia materana.
Succede infatti che se da una parte il paesaggio viene utilizzato dalle produzioni cinematografiche per via delle sue caratteristiche, dall’altra si carica dei significati emersi dal film. In questo senso, è interessante considerare come abbia avuto particolarmente successo l’ambientazione nei Sassi di racconti cinematografici tratti dalle sacre scritture. La creazione di un “filone biblico” a Matera, determinato dalla particolare conformazione dei Sassi, ha quindi anche dotato il paesaggio materano di una particolare atmosfera mistica, al punto che possiamo parlare di una sorta di “paesaggio religioso materano” .
L’idea principale di Pasolini è che la riconoscibilità del paesaggio lucano permetta di smitizzare la vicenda di Cristo lasciandone però intatto il valore del messaggio. Così se da una parte c’è l’intenzione autentica di sottolineare la forza rivoluzionaria del messaggio cristiano e ricollegarla a un generale senso del sacro, dall’altra è presente la necessità di rispondere all’urgenza di una critica all’autorità e all’istituzione religiosa. In questo senso, la purezza del messaggio cristiano deve far emergere la non purezza della Chiesa e della borghesia. Matera, quindi, porta all’interno del film non solo la sua conformazione fisica ma anche la situazione sociale. In questo senso, il tentativo compiuto dal film è quello di far emergere l’immagine autentica di una regione anche quando viene raccontata una storia che non le appartiene.
Venti anni dopo Matera diventa lo scenario delle tappe principali della vita del Re Davide impersonato da Richard Gere (King David, 1985), ma il film non ottiene al botteghino il successo sperato, anche se la critica apprezza la bella fotografia di Donald McAlpine che riprende “con attenzione i maestosi paesaggi murgiani, i costoni del canyon naturale della Gravina, alcune grotte dei Sassi e del parco rupestre” (Veglia 2007).
Dopo altri venti anni Mel Gibson per La Passione di Cristo (2004) sceglie gli stessi luoghi per ambientarvi Gerusalemme e la Palestina di 2000 anni fa, consacrandone definitivamente la particolare atmosfera mistica, al punto da poter parlare proprio da quel momento in poi di “paesaggio religioso materano”. Il filone biblico è proseguito nel corso degli ultimi dieci anni con altri numerosi lungometraggi di produzione prevalentemente americana. A cominciare da The Nativity Story girato solo pochi anni dopo il film di Gibson, passando per i successivi Mary del 2015, Ben-Hur e The Young Messiah del 2016 e il recentissimo Mary Magdalene (2018). Fino ad arrivare ai due film girati in realtà virtuale Jesus VR – The Story of Christ (2016) e The Miracles of Jesus vr (2018).
È interessante notare come i Sassi e la Murgia, oltre a location per produzioni cinematografiche chiaramente appartenenti al tradizionale filone biblico, siano stati scelti  anche per pellicole di una sorta di contro-filone cinematografico, quello dell’Anticristo, come è successo con una puntata della fiction della Nbc Revelations (2005) di Lili Zanuc e Lesli Linka, e con The Omen - Il presagio di Jhon Moor (remake di Omen del 1976 di Richard Donner con Gregory Peck). La coincidenza nell’immaginario cinematografico tra Matera e Gerusalemme è così radicata che, perfino per un film su 007, quando si è trattato di scegliere la location per il mercato di Gerusalemme (contemporanea) la preferenza sia andata ai Sassi e l’ambientazione del checkpoint di ingresso in città collocata nella Murgia (Quantum of Solace (2008) di Marc Forster).

Per gentile concessione di Leggere Controvento Edizioni, estratto dal volume di Beniamino Lecce, 101 film a Matera e in Basilicata, © 2018 (pagine 35-38).

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