"Mai dire mai più" di Elena Vestri: amori e amicizie rocambolesche in una fantastica terza età
“Con le altre, sì. Con
me, no. Tutta qua, la mia vita”.
Arianna, 64 anni, è autentica,
vitale nonostante gli abbandoni che ha subito. Ha due ex importanti – Marcello,
una storia ventennale che però bandiva qualsiasi ipotesi di avere figli e
Daniele che poi si è innamorato di una donna più giovane - entrambi si sono
ricreduti sull’idea che avevano di lei – una figlia di 23 anni, una manciata di
amiche coetanee e una merceria da portare avanti. Insieme a Federica - che da ultrasessantenne non solo non dimostra
la sua età quanto si è fidanzata con un ragazzo che potrebbe essere suo figlio,
lei è addirittura più grande della mamma di Emanuele… -, con le vicissitudini
narrate dalla penna vivace di Elena Vestri in Mai dire mai più (Giunti), spezzano ogni tabù sulla terza età.
Sono donne da prendere da
esempio, che non si sono lasciate abbattere dai piccoli e grandi drammi della
vita ma hanno trovato in se stesse una forza strepitosa. Arianna, in modo particolare,
incarna tutto ciò che ogni donna dovrebbe essere. È madre, amica, amante:
interpreta ogni ruolo al meglio e, soprattutto, in campo sentimentale, non si
lascia raggirare dal primo arrivato. È umanissima e soffre, come tutte,
quando “il Doug Ross del Santa Anastasia”, Giacomo Fulgenzi, primario
dell’ospedale locale, noto latin lover che vanta una lunga lista di amanti,
inizia con lei un gioco sottile in bilico tra atteggiamenti seduttivi e
comportamenti antipatici. Soffre, però maschera bene, e dà così l’idea di
essere davvero tosta – l’unica in grado di resistere al fascino del bel
primario.
Primario che, per uno
scherzo del destino, è il padre del toy boy di Federica… altra donna tostissima,
impermeabile alle critiche, egoista quanto basta, insofferente alle
convenzioni. Vive la vita con un entusiasmo contagioso, come se avesse vent’anni.
È una forza della natura, accarezza l’idea di un figlio con il suo fidanzato
che, intanto, sgomita per una parte importante in una fiction e approfitta
della sua dolce metà un po’ in là con gli anni per collezionare copertine su
riviste di gossip.
Qualche esagerazione non
manca, eppure il bello di Mai dire mai
più è proprio in questi ritratti spensierati e appassionati di donne non
più giovani - ma solo anagraficamente. Arianna, Federica, Giacomo e tutti gli
altri protagonisti non sono caricature ma personaggi in carne e ossa, con vizi,
virtù, debolezze e passioni. La loro vivacità, i loro sogni tenacemente
raggiunti sono narrati dalla scrittura limpida e nei dialoghi brillanti della
Vestri. Un’esordiente, l’autrice, che ha scritto questo suo primo romanzo in
Senegal - dove ha accompagnato il marito per lavoro – arricchendo così la
collana Terzo Tempo della Giunti curata da Lidia Ravera e dedicata agi amori
over 60. Elena ha inviato il testo, quasi per gioco, alla Ravera, conosciuta tempo fa. Ora
sta lavorando al secondo romanzo, e dice che il suo mito è Camilleri: anche lui
ha cominciato tardi, ma gli è andata benissimo.
La Vestri, ligure, madre
di tre figli, insegnante di matematica in una scuola privata, ha sempre sognato
di diventare scrittrice, e la scintilla che l’ha indotta a provarci è stata la
pensione, che spaventa gli uomini e incanta le donne.
Rossella
Montemurro