"Bugie", nell'inferno delle menzogne con il thriller psicologico del giornalista T. M. Logan


Cosa fareste se la vostra intera vita fosse basata su una bugia? Quanto sono pericolose le relazioni virtuali? Quanto è labile il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è? Siamo davvero sicuri di conoscere chi ci sta accanto o l’immagine del nostro partner è costruita su ciò che noi vogliamo credere? E’ ancora possibile pensare di essere “buoni” circondati da persone ciniche e piene di pregiudizi?

Sarà perché T.M. Logan è un giornalista (scrive per il Daily Mail) e quindi ha una visione del mondo – e degli uomini – aperta e disillusa, sarà perché Bugie  (La Corte Editore, collana Underground, traduzione di Federico Ghirardi) è al primo posto da mesi tra i libri più venduti su Amazon (è stato paragonato ai bestseller La ragazza del treno e L’amore bugiardo; Logan, tra l’altro, fa parte della stessa agenzia di scrittori del calibro di John Connolly, Lee Child e Tana French e quindi il lettore potrebbe essere influenzato da queste autorevoli “referenze”) di certo non delude, anzi. Il ritmo vorticoso e frenetico, lo stile asciutto, la trama fittissima fanno di Bugie un ottimo thriller psicologico.

Tutto inizia per caso, una coincidenza: Joe Lynch è in macchina insieme al figlio che ha una passione sfrenata per i modelli delle auto. È il bambino a riconoscere la macchina della madre e a suggerire al papà di seguirla.

La donna dovrebbe essere al lavoro, invece entra nel parcheggio di un hotel. Joe la sorprende mentre sta litigando con il suo amico Ben ma quando la discussione degenera e Joe colpisce Ben tramortendolo, il figlio ha un attacco d’asma costringendo il padre a portarlo all’ospedale. Quando torna per accertarsi delle condizioni di Ben, Joe - per tutti un insegnante, un padre e un marito modello - scopre però che il suo amico è scomparso. Anche il cellulare di Joe non c’è più, qualcuno sta scrivendo al suo posto sul profilo Facebook, inserendo anche foto del parcheggio in cui è avvenuto il litigio.

Inizia per l’uomo una discesa nell’inferno delle menzogne, chi lo circonda – a partire dalla moglie – forse non è quello che sembra: la manipolazione psicologica è un’arma sottile e pervade tutto il libro, fino ad un sorprendente finale.

«“Bugie” - racconta l’autore - affronta i temi dell’amore, della fiducia, della fedeltà coniugale e della famiglia, ma soprattutto parla del lato oscuro della natura umana: di tradimento, di adulterio, della vendetta e delle bugie che si moltiplicano quando l’ossessione prende il sopravvento».

Rossella Montemurro

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