"Fancy Red", con Caterina Bonvicini nell'abisso dell'amore
“A volte i suoi
tradimenti mi mortificavano, altre mi eccitavano, altre ancora mi addoloravano,
perché la persona coinvolta era troppo più debole di noi. Sapevo che non mi
mentiva mai e la gelosia nasce dalle cose che immaginiamo, non da quelle che conosciamo.
La gelosia cresce nell’assenza e lei era sempre accanto a me. Era una donna
inquieta ma allo stesso tempo molto rassicurante, non se ne sarebbe mai andata
all’improvviso con un altro, per esempio, e io lo sapevo. Mi chiedeva solo di
essere accettata per quello che era: un insieme di desideri, a volte
comprensibili, altre no. E io lo facevo. Tutto qui”.
Filippo e Ludò sono
marito e moglie ma la loro è una relazione anomala, sbilanciata. Nei ricordi di
Filippo ci sono flash delle vacanze in posti splendidi (Spagna, Cuba,
Argentina, Fiandre, Grecia) in giro per il mondo: mete scelte da Ludò sull’onda
emozionale del momento e “sopportate” da Filippo. Perché ogni volta Ludò perdeva
la testa per ragazzi incontrati per caso, si innamorava del luogo visitato, faceva
di tutto per restare lì organizzando seduta stante sopralluoghi negli
appartamenti in vendita. Ludò, figlia di un finanziere milionario, ha un
passato pesante alle spalle, un passato che Filippo, gemmologo per Sotheby's, non
immagina neanche e che conoscerà, suo malgrado, a brandelli solo dopo la morte
di Ludovica - bella, ricchissima, insoddisfatta, sempre in cerca di qualcosa e
inseparabile dal Fancy Vivid Red, un diamante da uno virgola sessantasette
carati e dal valore di milioni di euro, che portava con nonchalance al
naso.
Filippo di quella notte
maledetta a Lindos, in Grecia, non ricorda nulla. Come in un incubo, si è
svegliato in una camera da letto sconosciuta insieme a due donne: una ragazza
in lacrime, mai vista prima, e sua moglie, cadavere, per terra.
«Sei stata tu?» chiede
alla ragazza. «No, sei stato tu» risponde lei.
I due decidono di buttare
il corpo in mare e simulare un annegamento.
La vita di Filippo è
distrutta. Il dubbio che davvero possa essere stato lui non gli lascia scampo.
Quando, mesi dopo, il diamante viene ritrovato, la confusione che ha dentro si
esaspera. Contemporaneamente scopre che Ludò era stata adottata dopo aver
vissuto l’inferno della guerra, a Sarajevo e ha la conferma dal suocero che,
nonostante gli atteggiamenti sopra le righe, la donna lo amava
incondizionatamente. Ma è stato proprio lui ad ucciderla?
Fancy
Red
(Mondadori) di Caterina Bonvicini è un romanzo complesso basato sulla
particolarità dei sentimenti, sulla follia e sull’imprevedibilità degli uomini.
La trama si sviluppa su due piani temporali - il presente di Filippo e il
passato, suo e di Ludò – e attraversa nazioni e stati d’animo. C’è l’amore di
una coppia che va oltre gli stereotipi e le convenzioni, la “leggerezza” di una
donna che, dopo aver convissuto con la morte durante il conflitto in Bosnia,
assume un atteggiamento di sfida e di scherno nei confronti delle vita.
Ludovica è la provocazione fatta persona, eppure Filippo non piò fare a meno di
amarla. È su di loro che la Bonvicini ha costruito una storia che sconfina nel
giallo, scegliendo con cura altri personaggi border line, spesso torbidi e
promiscui.
Fancy
Red
è anche un’analisi nell’abisso dell’amore, declinato in tutte le sfumature
possibili, con la consapevolezza che “nella vita devi resistere alle ondate di
felicità come alle ondate di infelicità, hanno una sola cosa in comune: tutte e
due stancano”.
Le gemme, i gioielli e
l’atmosfera rarefatta che li ammanta sono un’altra particolare costante di
questo bel romanzo.
Caterina Bonvicini
(1974), cresciuta a Bologna, vive e lavora tra Roma e Milano.
Ha pubblicato con Garzanti i romanzi Correva l’anno del nostro amore (2014), Il sorriso lento (2010, premio Bottari Lattes Grinzane), L’equilibrio degli squali (2008, vincitore di numerosi premi tra cui Rapallo e Grand Prix de l’héroïne Madame Figaro), tradotti in diversi paesi da editori prestigiosi come Gallimard in Francia e S. Fischer in Germania e Tutte le donne di (2016).
Con Einaudi ha pubblicato Penelope per gioco (2000), Di corsa (2003) e I figli degli altri (2006). È autrice di due romanzi per ragazzi: Uno due tre liberi tutti! (Feltrinelli, 2006) e In bocca al bruco (Salani, 2011). Con Alberto Garlini ha scritto L’arte di raccontare (Nottetempo, 2015).
Ha pubblicato con Garzanti i romanzi Correva l’anno del nostro amore (2014), Il sorriso lento (2010, premio Bottari Lattes Grinzane), L’equilibrio degli squali (2008, vincitore di numerosi premi tra cui Rapallo e Grand Prix de l’héroïne Madame Figaro), tradotti in diversi paesi da editori prestigiosi come Gallimard in Francia e S. Fischer in Germania e Tutte le donne di (2016).
Con Einaudi ha pubblicato Penelope per gioco (2000), Di corsa (2003) e I figli degli altri (2006). È autrice di due romanzi per ragazzi: Uno due tre liberi tutti! (Feltrinelli, 2006) e In bocca al bruco (Salani, 2011). Con Alberto Garlini ha scritto L’arte di raccontare (Nottetempo, 2015).
Rossella Montemurro