"Volgograd – Storie di Ordinaria Periferia" di Luigi De Pascalis, presentazione il 27 a Napoli
Sarà presentato giovedì 27 settembre alle 18 nella libreria Iocisto di Napoli il volume Volgograd – Storie di Ordinaria Periferia (La Lepre Edizioni) di Luigi De Pascalis. Interverrano Lorenzo Marone, Luigi De Pascalis mentre le letture sono affidate a Francesco Teselli. Modera il giornalista Michelangelo Iossa.
Volgograd rappresenta una novità nella produzione di Luigi
De Pascalis, solitamente dedito al romanzo storico, poiché affronta un tema
contemporaneo raccontando la dimensione umana e ambientale delle periferie
romane.
Volgograd, infatti, è il nome con cui il protagonista
del romanzo definisce l'anonimo non luogo in cui vivono i veri romani, lui
compreso; è una galleria di specchi che riflette all’infinito l’ambigua
complessità dell’esistenza umana.
Un anziano disilluso e con antiche ferite registra al
computer, mese dopo mese, ciò che accade intorno e dentro di lui. Vive in un luogo
imprecisato della periferia romana che lui chiama Volgograd e considera la
culla di ogni solitudine. Eppure, in questo microcosmo dalle atmosfere a tratti
noir, a tratti malinconiche o amare, si incrociano vite e destini accomunati da
una affannosa ricerca di senso e di riscatto.
Ma sarà proprio a Volgograd, in questo spazio urbano così
simile a mille altre alienanti periferie del mondo, che il protagonista
riuscirà finalmente a fare i conti con il passato, opponendosi per la prima
volta alla prepotenza e alla sopraffazione, fino all'imprevedibile e borgesiano
epilogo.
Luigi De Pascalis, classe 1943, è uno scrittore,
pittore, illustratore italiano, nonché uno degli autori di narrativa fantastica
più apprezzati negli Stati Uniti.
Con La Lepre Edizioni ha pubblicato Notturno Bizantino,
vincitore del premio Acqui Storia nel 2016, Il mantello di porpora, Rosso
Velabro, la Pazzia di Dio (finalista al Premio Acqui Storia e al Premio
Majella), Il Labirinto dei Sarra, Il Nido della Fenice, la graphic novel Pinocchio,
vincitrice del Premio “Pinocchio di Carlo Lorenzini” nel 2012.