"L'intruso": l’inedito libro-testamento di Luigi Bernardi, uno dei più stimati e discussi editor degli ultimi decenni
A cinque anni dalla
morte, l’inedito libro-testamento di uno dei più stimati e discussi editor
degli ultimi decenni, punto di riferimento nella storia del fumetto e del
romanzo noir in Italia.
Luigi Bernardi è stato un
formidabile editor, scrittore e guastafeste. Ma non è necessario saperlo per
godere dello splendore di questo libro, L’intruso
(DeA Planeta) scritto mentre lottava contro il male che lo avrebbe portato
via nell’ottobre del 2013. Non è necessario per due motivi. Uno, perché
Bernardi non ha mai voluto essere una cosa sola, ha anzi cercato di occupare
sempre una posizione critica, persino nei confronti dei successi ottenuti, per
trovare piuttosto nuove strade, anticipare il futuro, non lasciarsi afferrare dalle
mode. Due, perché nel momento in cui la malattia è entrata nella sua vita,
portando una sentenza senza appello, Bernardi ha deciso di consegnarci un
autoritratto privo di qualunque indulgenza o retorica, mostrandosi nudo di
fronte allo specchio: semplicemente un uomo, con le sue grandezze e le sue
miserie. L’intruso è il
diario, lungo un anno, di qualcuno che ha molto amato le parole – «nel
raccontare, non tutte le parole sono uguali» – e non ha rinunciato a cercarle,
a spremerne tutta la bellezza, persino quando la fine era vicina. È una lucida
presa di coscienza che nella vita non si è pronti quasi a niente – «l’angolo
delle sorprese è sempre pronto a riempirsi» – e la scrittura può diventare la
più profonda, eterna forma di condivisione.
Luigi Bernardi (Bologna
1953 – 2013) ha segnato quarant’anni di editoria italiana, ricoprendo numerosi
ruoli: creatore e direttore di case editrici, autore di romanzi, saggi e testi
teatrali, traduttore, talent scout, conduttore di programmi radiofonici, editor
e sceneggiatore di fumetti. Al suo lavoro sono legate la diffusione in Italia
del fumetto d’autore, dei primi manga, del noir francese, e la scoperta di
importanti scrittori. A tenerne viva la memoria è l’associazione culturale che
porta il suo nome.