"Mia figlia è un'astronave", l'esordio di Francesco Mandelli tra ironia e tenerezza
“Si vede proprio che stai
per arrivare sulla Terra, Vittoria. Chissà come sei, che faccia hai, se hai già
i capelli, se sei felice di nascere, se hai voglia di vedermi. Io ne ho
tantissima di vedere te, di conoscerti, sento questo strano flusso che mi si fa
largo dentro e vuole dannatamente prenderti in braccio e cullarti e guardarti e
annusarti e piangere di felicità insieme alla tua mamma. Credo si tratti di
istinto paterno, cosa che non credevo di avere fino a questo momento, ma tu sei
vicina e stai per cambiarmi la vita e io non vedo l’ora, ti prego nasci, ti
prego atterra, ti prego fammi diventare il tuo papà. Il tuo papà che non fuma”.
La cifra stilistica di
Francesco Mandelli, si sa, è l’ironia. Ma
nel suo romanzo d’esordio, Mia figlia è
un’astronave (DeAPlaneta), il percorso verso la paternità è raccontato
anche con un’insolita dolcezza, alternando, appunto, pagine di sfrenata e
contagiosa ironia ad altre più intimiste e riflessive. Fin dall’incipit, con la
compagna di Jacopo, il protagonista, in sala parto, anche i momenti più
critici sono stemperati dall’umorismo di Mandelli.
La storia di Jacopo in Mia figlia è un’astronave si intreccia a
quello di Napo, musicista trentenne con la sindrome di Peter Pan, eterno
adolescente con una storia d’amore finita male alle spalle. Quando Napo
incontra Viola, sembra a un passo dalla svolta. Ma Viola è già fidanzata.
Jacopo, dopo la nascita
di Vittoria, sembra avere una predisposizione naturale a fare il “mammo” eppure,
tra notti insonni e istinti giovanili che tornano prepotenti, inizia a
incrinarsi il rapporto con la sua compagna, Viola...
Le prime pagine di Mia figlia è un’astronave si svolgono in
sala parto, durante il travaglio lunghissimo e doloroso di Viola e l’aplomb di
Jacopo che, con Moleskine al seguito piena di linee guida scritte da Viola per
affrontare il travaglio, tenta di rispettare i desideri della compagna per un
parto che sia il più naturale possibile. Mandelli usa l’umorismo per descrivere
tutto ciò, riuscendo a strappare sorrisi e rivela, nel corso del romanzo, il
suo lato più tenero e profondo, raccontando con disarmante sincerità le paure
degli uomini, padri imperfetti.
Francesco Mandelli (1979)
è conduttore televisivo, attore, sceneggiatore, regista, cantante, doppiatore e
molto altro. Ha una figlia di tre anni che ha cambiato completamente il suo
percorso di uomo e di artista.
Rossella Montemurro