"Il nostro momento imperfetto", Federica Bosco e le incognite dell'amore
“Avrei avuto più
possibilità percentuali di essere colpita da un fulmine vero che da quello del
grande amore”.
Alessandra, quarantenne,
disillusa. Alessandra è una stimata professoressa di fisica all’università,
Nicola è il suo fidanzato: una vita, la loro, senza scossoni, tutto sommato
tranquilla. Dopo quattro anni trascorsi accanto a Nicola, certo non un adone ma
almeno affettuoso e affidabile, la data del matrimonio fissata e l’improvvisa scoperta di messaggi inequivocabili scambiati con altre donne.
Decine, tra cui anche Elena, la migliore amica di Alessandra.
“Quello che mi bruciava
di più in assoluto però, era l’appropriazione indebita di quei quattro anni
della mia vita”.
Il tradimento è una delle
ferite peggiori che possano essere inferte, è un tunnel senza uscita nel quale
si precipita. È una spirale di ricordi e rimpianti, è una serie di tentativi
per ricucire il rapporto, farsi violenza e subire accontentandosi delle briciole.
Alessandra, queste fasi, le vive tutte. Si chiude in casa, si colpevolizza,
diventa la stalker virtuale di Nicola e della sua nuova fiamma – una giovane
assistente universitaria. Si fa del male fino a diventare l’ombra di se stessa.
Un giorno, accompagnando
i nipoti in piscina conosce Lorenzo, un papà separato.
Lui, “che viveva nel
mondo dei Teletubbies dove il sole splendeva sempre”, è costretto a fare due
lavori per permettere di avere alla ex moglie e alla figlia un tenore di vita decisamente
al di sopra delle loro possibilità. Idealista, sognatore fa irruzione nella
vita di Alessandra donandole tutto il suo entusiasmo. “Il destino ci aveva
fatti incontrare nella seconda parte della nostra vita, dopo averci prosciugato
della fede e dell’incanto”.
Ancora, “Mi lasciavo
cullare dalla musica di quelle parole, senza crederci nemmeno per un attimo, ma
assaporandone il suono come qualcosa di estremamente delicato e dolce, etereo e
impalpabile. Un’aurora boreale di illusioni, un ciuffo di zucchero filato che
si scioglie in bocca, una scena tagliata alla quale nessuno crederebbe
davvero”.
Ma una figlia adolescente
viziatissima e una ex con modi da arpia fanno di tutto per sabotare la serenità
della coppia.
“Continuavo a provare a
costruire, ma poi qualcuno smantellava, ricominciavo a mettere su i mattoni e
questi venivano buttati giù. I miei castelli di carte erano sempre più precari
e delicati e io avevo sempre meno energia”.
Alessandra piomba di
nuovo nel tunnel.
Seguire il tortuoso
percorso sentimentale della protagonista e io narrante dell'ultimo romanzo di
Federica Bosco, Il nostro momento
imperfetto (Garzanti), è un po’ come andare sulle montagne russe: picchi
altissimi di felicità estrema e abissi, altrettanto profondi, di sconforto.
Come accade a un navigatore che ha perso la strada, bisogna ricalcolare il
percorso. E, se in apparenza può essere semplice, in realtà bisogna fare i
conti con un contesto che non sempre depone a nostro favore - una sorella che
ha due figli da due padri diversi e vive inseguendo i propri sogni e non meglio
specificate velleità artistiche, due anziani genitori in crisi, il tarlo di una
maternità che non è mai arrivata ma che si concretizza in un istinto materno
riversato sui nipoti e in un’invidia sottile nei confronti della sorella: “Al
posto suo, mi sarei fatta bastare quell’amore incondizionato, senza cercarne
altro fuori da me, avrei costruito loro una fortezza di certezze, un nido caldo
e sicuro dove rifugiarsi a ogni brutto sogno, avrei cercato di proteggerli, e sarei
stata felice”.
In un’età della vita, i
40 anni, in cui spesso si è portati a tracciare un primo bilancio, Alessandra
lo fa in maniera impietosa sostenuta, tuttavia, da una buona dose di autoironia.
Dopo lo straordinario
successo di Ci vediamo un giorno di
questi, per mesi in cima alle classifiche, Federica Bosco torna dai suoi
lettori che vivono delle sue storie. Un nuovo romanzo che sfata il mito della
perfezione per ridare vita alle scelte sbagliate, agli errori, alle cadute.
Perché non c’è un tempo giusto o uno sbagliato per amare, perdonare, cambiare,
vivere. C’è il tempo dettato da ognuno di noi con il suo personale e magico
rintocco.
Federica Bosco,
scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e
vari manuali di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo
romanzo Pazze di me è diventato un
film diretto da Fausto Brizzi. Con Garzanti ha pubblicato Ci vediamo un giorno di questi.
Rossella
Montemurro