Nuova veste editoriale e contenuti rinnovati per "Sarto subito!" di Andrea Saccavini
La rivoluzione corre sul
filo. È tornato in libreria “Sarto subito! Manuale essenziale di taglio e
cucito” di Alberto Saccavini, il manuale essenziale di taglio e cucito pubblicato
da Altreconomia in una nuova veste editoriale e con contenuti completamente
rinnovati. Per diventare “stilisti di se stessi” anche senza “avere la stoffa”:
tutte le principali tecniche, dai punti base alle piccole riparazioni, fino
alle istruzioni per realizzare in autonomia abiti e accessori fai-da-te o per
dare nuova vita ai vestiti del nostro armadio con progetti di upcycling. Con
oltre 50 progetti di facile realizzazione.
Ma “Sarto subito!” va ben
oltre il manuale di sartoria: ci invita infatti prima di tutto ad aprire il
nostro armadio, scoprire che i nostri abiti sono troppi, poco usati o che
vengono da Paesi lontani, e dare così un taglio netto agli acquisti compulsivi
e alla fast fashion - sistema in gran parte insostenibile per l’ambiente e per
i lavoratori -, riappropriandoci del “saper fare”, imparando a riparare,
riciclare, scambiare e rinnovare il nostro guardaroba in modo originale e
creativo, con un cospicuo risparmio di denaro, stoffa e risorse.
Che cosa fare? Possiamo
innanzitutto comprare meno e solo quando serve, spendendo meglio e premiando
chi produce in maniera rispettosa delle persone e dell’ambiente, che siano
piccoli artigiani locali o colossi dello sportwear con una filiera virtuosa.
Possiamo scegliere capi con fibre sostenibili, che si tratti di cotone
biologico certificato o l'ultimo ritrovato della chimica green. Possiamo
comprare abiti usati, magari con l'idea di trasformarli con le nostre
mani.
Ma il vero focus del
libro è l'idea di emanciparci dal sistema moda: la “moda” la possiamo fare da
soli, contro ogni forma di omologazione! Quello che ci serve - spiega l'autore
- sono una buona materia prima, un certo grado di competenza e il fattore più
importante, ovvero l'ispirazione. Con questi strumenti possiamo davvero
immaginare una nuova vita per i nostri abiti, da scambiare con le amiche, da
riparare o reinventare con l’aiuto di sarte non convenzionali. O possiamo
creare un capo d'abbigliamento ex novo, con l'unico limite della nostra
fantasia.
Il manuale affronta
quindi le basi del cucito, illustrando i principali punti a mano e un elenco di
“attrezzi” che non possono mancare nella cassetta del sarto. Spiega poi dove
reperire i materiali - la stoffa o il filato nuovi o usati -, dagli store on
line fino ai mercatini di strada e ai negozi di scampoli; dove imparare e
riconquistare la nostra manualità, dalla nonna alle associazioni di quartiere
per non parlare delle scuole di moda “ufficiali”; e dove cercare l'ispirazione,
ovunque: nelle riviste, nelle architetture della nostra città, nei tutorial di
Internet o nelle suggestioni etniche di un viaggio.
Il libro comprende più di
50 progetti illustrati in modo chiaro e tante altre idee creative. Progetti DIY,
come le semplici gonne e i pantaloni Thay di Nadia Gozzini, sarta e costumista.
O progetti di upcycling, in cui da una vecchia maglietta o da un jeans
scaturiscono nuove forme, e da un maglione liso si palesano guanti e cappello.
Con una particolare attenzione a come trasformare il guardaroba maschile, dalla
camicia alla cravatta. Una volta presa la mano poi basta cercare sul web: molte
“trasformazioni” sono ormai diventate dei classici, con decine di
tutorial.
“Sarto subito!” è
arricchito da due interviste a Sara Conforti e Nicoletta Fasani. La prima -
artista, attivista e fondatrice di “ànticasartoriaerrante” - ci ha regalato un
progetto di refashion che permette di “estrarre” da un vecchio maglione una
borsa e un basco. Nicoletta Fasani, seguendo l'adagio “il bello è la
conseguenza del giusto” produce abiti trasformabili e impreziosisce il libro
con una “collana di “scartoria”. Le pasionarie della maglie e dell'uncinetto Alice
Twain e Veruska non sono da meno. La prima rievoca Hitchcock con la sciarpa
“Intrigo internazionale”. La seconda “Flashdance” con gli scaldamuscoli “What a
feeling”.
L'introduzione è
un’intervista a Deborah Lucchetti, coordinatrice della campagna “Abiti puliti”,
una rete internazionale che da anni si batte per i diritti dei lavoratori
nell'industria della moda globale. Perché la fatidica domanda “ma che cosa mi
metto?” non riguarda in definitiva solo l’estetica, ma anche e soprattutto
l’etica e l’economia.
Alberto Saccavini è
esperto di moda sostenibile. Ha tenuto corsi al Poli.design di Milano e lavora
con designer, aziende, associazioni e scuole che vogliano scoprire fornitori,
prodotti, processi e percorsi sostenibili nel mondo della moda.
