"Un altro genere di forza": Alessandra Chiricosta ridisegna il maschile e il femminile
I maschi sono forti, le
donne sono deboli: sembra un’ovvietà che spiega molto dei rapporti tra uomini e
donne, di come si sono strutturati e organizzati nel corso della Storia. I
forti tendono a combattere e distruggere, i deboli ad accudire e proteggere la
vita: così si è creata una dicotomia che fa della forza una via maestra verso
la violenza, e della cura una premessa della mitezza e della pace.
Ma siamo sicuri che questa differenza si radichi nella “natura”? E che non sia invece una costruzione culturale, un “dispositivo biopolitico” da smontare per svelare un paradigma che ha limitato fortemente l’esplorazione di altre dimensioni ed elaborazioni di concetti come “femminilità” e “mascolinità”. È il paradigma, non l’oggettività corporea, ad aver articolato le relazioni tra i generi alla stregua di una lotta tra vittima – reale o potenziale – e carnefice – reale o potenziale.
Nel pieno del dibattito sulla violenza di genere – dalle molestie ai femminicidi – in un percorso in più tappe, teorico ed esperienziale, in Un altro genere di forza (Iacobelli) Alessandra Chiricosta ridisegna il maschile e il femminile e con essi la mappa del discorso sulla forza distinguendolo da quello della violenza: perché ci vuole una particolare forza sia per non essere “vittime” sia per non esercitare un potere soggiogante.
Ma siamo sicuri che questa differenza si radichi nella “natura”? E che non sia invece una costruzione culturale, un “dispositivo biopolitico” da smontare per svelare un paradigma che ha limitato fortemente l’esplorazione di altre dimensioni ed elaborazioni di concetti come “femminilità” e “mascolinità”. È il paradigma, non l’oggettività corporea, ad aver articolato le relazioni tra i generi alla stregua di una lotta tra vittima – reale o potenziale – e carnefice – reale o potenziale.
Nel pieno del dibattito sulla violenza di genere – dalle molestie ai femminicidi – in un percorso in più tappe, teorico ed esperienziale, in Un altro genere di forza (Iacobelli) Alessandra Chiricosta ridisegna il maschile e il femminile e con essi la mappa del discorso sulla forza distinguendolo da quello della violenza: perché ci vuole una particolare forza sia per non essere “vittime” sia per non esercitare un potere soggiogante.
Alessandra Chiricosta è
docente e ricercatrice nel campo degli studi di genere e filosofia
interculturale con particolare attenzione ai paesi del sud-est asiatico. Ha
lavorato a progetti di ricerca in Gran Bretagna, Vietnam e Thailandia.
Attualmente tiene corsi di pedagogia interculturale presso l’Università di Roma
“Tor Vergata”.