"Per sole donne" di Veronica Pivetti: sono ironiche e liberatorie le avventure sentimental-sessuali di Adelaide
Mettete da parte pudori e
pregiudizi e lasciatevi andare alla lettura di Per sole donne (Mondadori) di Veronica Pivetti: sarà ironico e
liberatorio seguire le avventure sentimental-sessuali di Adelaide, una cinquantenne
davvero sui generis.
Antiquaria di
professione, sposata con un uomo molto più giovane che i genitori non
approvavano ma che lei aveva scambiato per un genio silenzioso (salvo poi
scoprire che di geniale non aveva proprio nulla anzi era davvero stupido);
amante di un uomo conosciuto per caso (“Trivella”, nomen omen); figlia di Fabiola,
un’anziana così controcorrente da raccogliere le sue confidenze più hot;
convinta del valore dell’amicizia e circondata da coetanee (Benedetta, Tonia,
Rosaria e Martina) con le quali parla davvero di tutto, senza peli sulla
lingua: è questo il contorno, un po’ da Sex & The City in versione
italiana, nel quale si muove Adelaide.
I 50 anni, per lei, sono
solo anagrafici: riesce a fare e a raccontare esperienze che una ventenne
neanche si immagina. È spregiudicata, sincera, vitale.
La Pivetti ha costruito su
Adelaide una donna strepitosa, autoironica, indifferente agli stereotipi, che
ha scelto di vivere la vita proprio come voleva e non per assecondare (non
manca una parentesi su uno dei diktat forse più fastidiosi della nostra
società, la necessità, per una donna, di completarsi con un figlio) chi
le sta accanto.
Lo stile è leggero, a
volte dissacrante, non ci sono censure ma donne che parlano e pensano come
uomini e trattano le loro prede come di solito sono trattate loro.
È da apprezzare il
coraggio dell’autrice nel descrivere protagoniste finalmente libere, non angeli
del focolare (o perlomeno non solo) sottomesse e infelici ma donne forti, con
le idee chiare, consapevoli del proprio valore e assolutamente non disposte a
scendere a compromessi nelle storie d’amore – o di sesso. Sufficientemente
disilluse per non credere più nel grande amore, hanno però conservato quel
briciolo di incoscienza che permette ancora di buttarsi a capofitto in una
relazione: per quanto sia sbagliata, è sempre irresistibile quel brivido di
piacere che ci procura.
Singolare il rapporto tra
Adelaide e la madre, una signora con evidenti acciacchi dell’età (su tutti l’arteriosclerosi)
e che però dimostra un’apertura smisurata nei confronti della figlia,
ascoltandone le prodezze amorose senza batter ciglio, provando a
dispensare consigli.
Bravissima, Veronica
Pivetti, ad aver parlato con disinvoltura di un lato dell’universo femminile sul
quale spesso si preferisce tacere.
Unica avvertenza:
astenersi, nella lettura, puritani e persone sensibili. Tenere lontano dalla
portata dei bambini.
Classe 1965, la Pivetti è
attrice, doppiatrice, conduttrice televisiva e radiofonica. È conosciuta dal
grande pubblico per il film di Verdone Viaggi di nozze, la conduzione insieme a
Raimondo Vianello ed Eva Herzigova del Festival di Sanremo e molte fiction di
successo, fra cui "Commesse", "Il maresciallo Rocca",
"Provaci ancora Prof!" e "La ladra". Da Mondadori ha pubblicato
Ho smesso di piangere (2012) e Mai all’altezza (2017).
Rossella
Montemurro