Sotto scacco per una "Confidenza": è irresistibile il nuovo romanzo di Domenico Starnone
Il loro rapporto “durò
in complesso circa tre anni tra esigenze mai davvero soddisfatte di reciproco
assoluto possesso e tensioni che finivano in insulti, pianti e morsi”. Quello
tra Pietro e Teresa era stata una relazione nella quale “contava il nostro continuo
volerci e respingerci. Era come se ci piacessimo senza misura solo per poter
appurare che ci detestavamo”.
In un tira e molla
continuo, alla fine dell’ennesimo litigio Teresa gli propone di raccontarle
una cosa che non ha mai confessato a nessuno, una cosa di cui si vergogna; e
lei farà altrettanto, sarà il loro segreto che li terrà uniti per sempre.
Peccato solo che i due si lascino, quasi in contemporanea con le rispettive
confessioni.
Inizia così Confidenza (Einaudi) il nuovo romanzo di
Domenico Starnone che ancora una volta scandaglia i sentimenti e fa terra
bruciata dei luoghi comuni. Tre racconti, tre voci: la prima, quella di Pietro,
a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta; la seconda, quella della figlia Emma
ai giorni nostri e la terza, quella di Teresa, sempre nella contemporaneità.
Con una prosa
quanto mai brillante, Starnone indaga tra i misteri delle relazioni e nella
complessità dell’animo umano: perché Pietro, dopo la rottura con Teresa, come è
giusto che sia, va avanti, conosce Nadia e ne è immediatamente travolto. È
catturato da quel carattere un po’ ombroso, dalle sue resistenze che, però,
basta un attimo e vengono meno. E proprio in un attimo Pietro decide di
sposarla. Ecco però che ricompare nella sua vita, all’improvviso e con tutta la
sua irruenza, Teresa, ed è inevitabile che Pietro la avverta un po’ come una
minaccia (anche perché lei, con il suo sguardo di fuoco, gli ha detto “attento
a te”) e il segreto che lui le ha confidato sembra quasi un coltello impugnato
dalla ragazza, ora che non ha niente da perdere.
“Non avrei dovuto
lasciare che il rapporto con Teresa si interrompesse proprio quando ormai ci eravamo
reciprocamente dimostrati non solo chi eravamo davvero, fuori da ogni
messinscena, ma avevamo anche svelato l’uno all’altra chi, se se ne fosse data
l’occasione, potevamo essere. Con Nadia, pensai, chissà quanto tempo sarò
costretto a perdere per nascondermi e nascondermela e tenere in piedi, così, il
nostro rapporto, la famiglia che abbiamo creato; con Teresa non c’è da perder
tempo, sappiamo di noi già molto più di quanto in genere è lecito sapere. Lei
dunque non andava circuita, meglio anzi essere schietto”.
Teresa, ex allieva
di Pietro, è diventata una professionista affermata e ha trovato lavoro in
America. I contatti con Pietro rimangono inalterati grazie a lunghe lettere –
non d’amore però: sono ora cariche di astio e rancore, ora rassicuranti:
“Cominciai a sentirmi più sposato a Teresa che a Nadia. Ma forse così è detto
male, forse dovrei semplicemente specificare che la moglie d’ogni giorno mi
giovava meno di quella moglie d’oltreoceano, le cui irruzioni erano sempre
un’eccitante turbinio di possibile salvezza e probabile rovina”.
Pietro vive ormai
nel terrore e non sono rare le incomprensioni con Nadia: “Pensai: ci
innamoriamo di persone che sembrano vere ma non esistono, sono una nostra
invenzione; questa donna così ferma, dalle frasi così scandite, questa donna
senza timidezze, sferzante, non la conosco, non è Nadia. Una cosa è la persona
amata, altra cosa è la persona reale che finché l’amiamo non vediamo mai
davvero”.
In un crescendo
inimmaginabile e con un finale che lascia davvero senza parole, Starnone ha
scritto una storia deliziosa, sospesa tra la lentezza degli anni Ottanta
(simboleggiata dall’attesa snervante delle lettere) e la rapidità spiazzante
del presente: è su queste due coordinate temporali che prende forma una trama
originale, per niente scontata, con punte di genialità nella descrizione
psicologica dei personaggi.
Domenico Starnone
(Napoli, 1943) ha fatto a lungo l'insegnante, è stato redattore delle pagine
culturali de «il manifesto». Ha pubblicato romanzi e racconti incentrati sulla
vita scolastica, editi da Feltrinelli, da cui sono stati tratti i film La
scuola di Daniele Luchetti, Auguri professore di Riccardo Milani e
la serie televisiva Fuori classe. Si è distaccato dai temi scolastici
con libri come Il salto con le aste (1989, ET Scrittori 2012), Segni
d'oro, Eccesso di zelo e Denti, da cui Gabriele Salvatores ha tratto
l'omonimo film. Nel 2001 ha vinto il premio Strega con il romanzo Via Gemito
a cui sono seguiti, sempre per Feltrinelli, Labilità (2005, premio
Castiglioncello) e Prima esecuzione (2007). Nel 2010 ha pubblicato per
minimum fax Fare scene. Per Einaudi ha pubblicato Spavento (2009,
premio Comisso), Autobiografia erotica di Aristide Gambía (2011), Lacci
(Supercoralli 2014 e Super ET 2016, The Bridge Book Award), Scherzetto
(Supercoralli 2016 e ET Scrittori 2017, Premio Isola d'Elba, finalista al
National Book Award), Le false resurrezioni (2018) e Confidenza
(2019).
Rossella
Montemurro