La letteratura, la poesia e i testi in prosa di nobert c. kaser, padre della letteratura sudtirolese, riproposti in "Rancore mi cresce nel ventre"


"Rancore mi cresce nel ventre. Poesia & prosa 1968-1978. Un’antologia" (edizioni Alphabeta Verlag, testo originale a fronte, traduzione dal tedesco di Werner Menapace)
vuole riproporre, a settant’anni dalla sua nascita e a quarant’anni dalla sua morte, la letteratura, la poesia e i testi in prosa di nobert c. kaser, padre della letteratura sudtirolese e uno dei maggiori poeti europei del dopoguerra. L’obiettivo è far conoscere in modo completo un poeta e uno scrittore che ha dato un contributo notevole alla letteratura contemporanea: a quella tedesca perché scrive prevalentemente in tedesco, a quella italiana perché è autore pienamente italiano, anche se di madrelingua tedesca, e a quella europea perché per temi, lingua, impegno e personalità, kaser si iscrive tout court nella cultura europea del Novecento. Un poeta della sua epoca che scrive delle contraddizioni e delle lacerazioni del suo tempo rendendole, grazie al tocco eternizzante della poesia, universali e per ciò in ogni tempo attuali. I testi nascono spesso sulla base di impressioni e occasioni contingenti, come dimostrano le date alla fine dei componimenti, tuttavia la contingenza non rappresenta mai, nell’opera di kaser, un appiattimento sulla cronaca. La sua scrittura è la manifestazione di un universale, di un approccio al mondo. Cifra stilistica di tutta l’opera è l’uso innovativo della lingua, forma personalissima attraverso cui il mondo di kaser si esprime e prende forma nella pagina. L’uso quasi marziale di certe parole e la delicatezza di certe altre, la contaminazione tra lingua ricercata ed espressioni dialettali e gergali, l’uso di più lingue: la lingua è la vera essenza dell’opera di kaser.
La rabbia e la disperazione, ma anche l’ironia e la delicatezza della sua poesia possono socchiudere una porta per accedere a un mondo ancora sconosciuto, ma fortemente emozionante.

norber c. kaser (Bressanone, 1947-Brunico, 1978) Enfant terrible della scena letteraria tirolese, al con al convegno della Südtiroler Hochschülerschaft critica in modo aspro e sarcastico la letteratura sudtirolese dell’anteguerra e rivendica, allo stesso tempo, la nascita di una letteratura nuova e combattiva. Dopo il liceo clasico, lascia l’Italia per Vienna dove studia storia dell’arte, ma nel 1971 ritorna come maestro supplente in diverse scuole elementari di montagna.  Impegnato in modo attivo e costante nel Partito Comunista Italiano, esce dalla chiesa cattolica. Consacra tutta la sua vita alla scrittura da quando è poco più che un ragazzo fino a poche settimane prima della morte. Tutte le sue opere escono postume e in diverse antologie, un tentativo di sistematizzazione risale al 1988 con l’opera completa in tre volumi (Poesia, Prosa, Lettere) edita da Haymon Editore - Innsbruck.

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