"Festa al trullo", la black comedy spassosa e spietata di Chicca Maralfa con un'irresistibile parodia dei social
Chiara Laera come Chiara
Ferragni, forse un po’ meno sofisticata - durante l’attesissima festa al trullo
non esita a fare un selfie con Nennella e Memena, le addette ai bagni nei cui
volti ci sono solo rimpianto e nostalgia. Chiara sta riscrivendo la storia
della sua terra, la Puglia. Lei è il futuro e la festa al trullo è un party
grandioso nel suo C-Trullo (strepitoso e polisemico, il C-Trullo sta per
“trullo di Chiara” ma leggendolo non si può fare a meno di sorridere) per
lanciare il brand ciceri&tria di Vanni Loperfido, giovane e talentuoso
stilista, anche lui originario di questa parte di Puglia. Chiara costruisce un
set felliniano 2.0. e la festa si
preannuncia come l'appuntamento mondano più ambito dell’estate. Festa al trullo (Les
Flaneurs edizioni, collana Bohemien) di Chicca Maralfa è una parodia spietata e
spassosa dei giorni nostri: la vita riflessa nei selfie, nei social, nel voler
apparire a tutti i costi e nel voler esserci (in uno scatto, in un evento, su
Facebook…). Ambientato nella Valle d’Itria dove trulli e masserie fanno
ormai da location stellate per eventi e per set cinematografici, Festa al
trullo è una black comedy con una girandola di uomini e donne indimenticabili,
caratterizzati spesso in maniera graffiante dalla penna originale della
Maralfa.
“La vita di Chiara era un
sogno, il suo e quello di quanti volevano essere come lei. Era riuscita a
seminare dappertutto così tante tracce di sé da non aver bisogno di concepire
un figlio che ne raccogliesse l’eredità: la moda era la sua creatura, il suo
lascito, il suo più grande atto d’amore”.
Questo volume, tuttavia,
è anche un concept editoriale: l’uscita del romanzo è stata infatti preceduta
da un sito internet (www.festaltrullo.it)
e da una campagna teaser sui social
dedicati (Facebook, Instagram e Twitter) che hanno creato curiosità e aspettative intorno all’organizzazione di una fantomatica festa in Valle d’Itria, un evento
assolutamente glamour: “Nel sito i personaggi vengono raccontati come fossero
protagonisti di una fiction, i luoghi in cui si svolge il romanzo diventano set
paesaggistici che viene voglia di visitare, e le tradizioni e i piatti citati
sono integrati in metatesti di approfondimento di quanto narrato. – spiega
Chicca Maralfa nel sito - In un momento storico in cui il troppo tempo
trascorso sui social allontana dalla lettura, gli stessi social, i loro
linguaggi e contenuti sono stati usati per l’operazione inversa: riavvicinare
alla lettura. Una sorta di rimedio omeopatico, un esperimento di promozione
editoriale che ci ha molto divertito e speriamo diverta anche i lettori”.
Festa al trullo, in
un’atmosfera surreale tra ulivi secolari minacciati dalla xylella, avrà un
epilogo tragico… Lo stile della Maralfa è
asciutto, la trama si apre spesso a provocazioni ma è, comunque, innegabile
l’amore per la propria terra, la Puglia. L’autrice è nata e vive a
Bari. Giornalista, è responsabile dell’ufficio stampa dell’Unioncamere Puglia.
Si è laureata in Giurisprudenza per tenere contento suo padre e ha sempre
scritto storie - mai pubblicate - fra cui, ai tempi del Liceo Classico, una
biografia non autorizzata dei Rolling Stones.
Appassionata di rock indipendente, ha collaborato per le pagine culturali della
Gazzetta del Mezzogiorno, i periodici Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete 4.
Si è occupata anche di cronaca nera. È stata ideatrice del concorso
internazionale di fotografia “Bariphotocamera”, insieme a Cosmo Laera, curando
il catalogo edito da Federico Motta.
Viaggia spesso, è fan sfegatata della band americana The National. Ha una figlia femmina, Nicole, e due gatti maschi, Storm e Noel.
Viaggia spesso, è fan sfegatata della band americana The National. Ha una figlia femmina, Nicole, e due gatti maschi, Storm e Noel.
Rossella Montemurro