Il 16 a Matera presentazione del volume d Marianna D'Aquino “Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata”
Sarà
presentato il 16 maggio alle 18 a Matera nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi
“Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata”
(Altrimedia Edizioni) di Marianna D’Aquino.
Dopo
i saluti della Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino e
dell’artigiano Luca Colacicco interverranno, insieme all’autrice, il Direttore
del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della
Basilicata Ferdinando Mirizzi e il professor Nicola Rizzi. Modera l’editore
Vito Epifania.
Il
timbro o marchio del pane è un manufatto ligneo, di altezza tra i 10 e i 20 cm,
scolpito a tutto tondo, e variamente decorato, costituito da un unico blocco di
legno e suddiviso in due sezioni principali: una superiore con una figurazione
decorativa-simbolica e una inferiore nella cui base venivano incise le iniziali
di un nome.
Nel
volume sono riprodotti pittoricamente 35 timbri del pane, una minima parte dei
400 pezzi conservati nella Collezione Etnografica del Museo Nazionale
Archeologico “D. Ridola”; una collezione che comprende anche conocchie
(utilizzate per dipanare la lana) cucchiai e stecche da busto. Un ricco
repertorio di manufatti lignei che raccontano la storia di un popolo che nella
sua semplicità ha tramandato questi piccoli oggetti, dal notevole valore
artistico e degni di considerazione.
Un
tempo, marchiare i pani con le iniziali del capo famiglia, in modo che non si
confondessero con quelli di altre famiglie, dal momento che la consistenza
della pasta e la pezzatura erano diverse e ciascuno voleva avere la certezza
che il proprio pane non fosse scambiato con quello altrui.
“Nel
nome del pane”, in edizione bilingue italiano-inglese, ha la prefazione firmata
dal professor Ferdinando Mirizzi e un testo del professor Nicola Rizzi.
Nel
corso degli anni ha realizzato molteplici lavori di decorazione d’interni,
partecipato a concorsi di pittura e eventi artistici.
L’interesse
pittorico per il territorio si sofferma sulla riproduzione accurata e preziosa
delle testimonianze di arte pastorale. Esse si ritrovano nei timbri del pane,
che alludono alla fecondità, al benessere economico e ai vincoli familiari, e
ai bassorilievi di età medievale, di cui la città di Matera conserva notevoli
esempi.
Le
opere di Marianna D’Aquino si lasciano leggere e respirare attraverso il
territorio di Matera, terra antica, aspra e misteriosa che ha accolto nel suo
ventre l’arte di una delle sue figlie cresciuta in questi luoghi.