Dieci piccoli infami, Selvaggia Lucarelli racconta con ironia "gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori"


 
 
È da poco più di una settimana in libreria ma è già nei primi posti delle classifiche dei libri più venduti Dieci piccoli infami (Rizzoli) di Selvaggia Lucarelli, "la donna più influente del web italiano", opinionista e scrittrice che non le manda a dire ma che si relaziona sempre con una spontaneità disarmante.
La stessa spontaneità che si ritrova in Dieci piccoli infami, una carrellata tragicomica di incontri – i peggiori – che l’autrice ha fatto nella sua vita: “(...) ho scritto questo libro perché dieci dei piccoli infami che ho incrociato nella mia vita meritavano una resa dei conti. – si legge nella prefazione - Almeno letteraria. Ed è per questo che ne troverete uno per ogni capitolo. 
Alcuni di loro si riconosceranno, qualcuno neppure si ricorderà di avermi incontrata, qualcuno avrà una sua versione dei fatti. Naturalmente falsa. Qualcuno, forse, troverà che la realtà sia ben miscelata alla fantasia e in effetti in qualche caso è così, ma la sostanza è reale eccome: sono i dieci piccoli infami che per un giorno o tutta la vita hanno contribuito a rendermi una persona peggiore. 
Questo libro è per loro. E anche un po’ per me che finalmente lo posso dichiarare nero su bianco, senza vergognarmi della mia meschinità: no, non vi ho perdonato, belli miei. 
Se l’avessi fatto, questo libro sarebbe dedicato alle dieci persone meravigliose in cui mi sono imbattuta, io sarei una suora misericordiosa anziché una rinomata stronza e, diciamolo, questo scritto sarebbe molto meno liberatorio e molto, molto meno divertente”. 
C’è molta autoironia e poca diplomazia nei racconti della Lucarelli: dal ritratto dell’amica del cuore delle elementari che non esita un attimo prima di sostituirla con una bimbetta bionda arrivata dal Nord alla suora sadica e manesca, dagli incubi dell’infanzia a quelli dell’età adulta – un parrucchiere che le sbaglia il colore, un ragazzo che la chiama “signora” e un fidanzato maniaco dell’ordine e dell’igiene, tanto da avere una casa asettica quanto una sala operatoria. Nelle descrizioni degli “infami” dell’adolescenza non mancano quelli che erano i must delle ragazzine nella fine degli anni Ottanta – la rivista Cioè, il Cristal Soleil, gli abiti Naj Oleari, le tute Adidas -, le mode e i comportamenti che hanno segnato un’epoca.
Battute ad effetto, voli pindarici all’insegna dello humour, situazioni venate da tempi comici innati rendono Dieci piccoli infami una lettura spensierata. Per la Lucarelli è una resa dei conti con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita, per noi un libro da portare sotto l’ombrellone.
Lucarelli, editorialista per «il Fatto Quotidiano», è la protagonista di numerosi programmi televisivi. Per Rizzoli ha pubblicato anche Che ci importa del mondo.
Rossella Montemurro
 
 

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