"Fa troppo freddo per morire", Christian Frascella debutta nel genere poliziesco
Il suo curriculum in
polizia non poteva certo dirsi esemplare: non ha esitato a picchiare ragazzini
per ottenere informazioni, ha intascato soldi per guardare dall'altra parte, ha
insabbiato casi, fatto sparire delle prove e ha acquistato una partita di droga
che avrebbe dovuto rivendere per arricchirsi.
Adesso il suo ufficio è
in una lavanderia a gettoni. Contrera – che ha un’etica tutta sua, lo avete
capito – fa l’investigatore privato pedinando mariti fedifraghi fin quando non
gli capita tra le mani il “caso” per eccellenza. Mohamed, il proprietario della
lavanderia, gli chiede di aiutare un ragazzo che si è indebitato con una banda
di albanesi a cui deve almeno settemila euro. Contrera li contatta e riesce a
posticipare la data del pagamento. Ma quando Oskar, il capo della banda, viene
ucciso, l’unico sospettato del delitto è proprio il giovane marocchino. Per la
polizia il caso è chiuso, per l’investigatore – che si accorge di incongruenze
e lacune nella ricostruzione dell’omicidio – è tutto da risolvere.
È stato definito un
crimedy - una via di mezzo tra genere crime e commedia - Fa troppo freddo per morire (Einaudi) di Christian Frascella:
quello di Contrera è il profilo nuovo di un investigatore sui generis e il
quartiere multietnico Barriera di Torino diventa la location della sua vita
dopo l’improvvisa débâcle – sicuramente cercata: ha perso il lavoro, la moglie
lo ha lasciato portandosi via la figlia… Ma Contrera è un osso duro, ha una
resilienza di fondo che lo sostiene, ha la battuta pronta che lo “salva” anche
nelle situazioni più scomode e, soprattutto, non ha mezze misure – e per questo
suo caratteraccio il lettore o ne è conquistato o lo odia.
Tra mala albanese e
‘ndrangheta, Frascella descrive una new entry della narrativa “poliziesca”. La
trama è di spessore e l’autore, con ritmo e ironia, ha senza dubbio superato la
prova del suo primo crimedy.
Christian Frascella è
nato a Torino e vive a Roma. Ha pubblicato Mia
sorella è una foca monaca (Fazi 2009), Sette
piccoli sospetti (Fazi 2010), La
sfuriata di Bet (Einaudi 2011), Il
panico quotidiano (Einaudi 2013), La
cosa piú incredibile (Salani 2015), Brucio
(Mondadori 2016).
Rossella
Montemurro