"Maialate", nessun dubbio sul contenuto e uno stile perfetto
Attenzione: questo è un
libro che potete leggere solo se siete di larghe vedute, liberi da qualsiasi
pregiudizio. Maialate Sommario
semiesauriente delle maialate con pratiche sessuali inusitate (Fefè
editore, collana Superfluo Indispensabile, prefazione di Giulio Mozzi,
illustrazioni di Francesco Barcella) di Eusebio Gnirro se da un lato non lascia
dubbi sul contenuto, dall’altro è un piccolo gioiello di stile. La volgarità,
insomma, è stemperata da descrizioni colte, con termini cercati con cura e una
forma impeccabile.
Sono circa venti le
pratiche sessuali riportate nel testo, al limite del paradosso – e della
perversione. Vi dicono qualcosa termini come homilophilia, psychrophilia, rhytiphilia
o knismolagnia? Leggendo, si scopre che c’è gente che si eccita ascoltando
discorsi o guardando le rughe. Ancora, c’è chi impazzisce per il freddo e chi
per il solletico. Insomma, l’autore non ha risparmiato nulla.
Dalla prefazione di Mozzi:
“Questo non è un libro sull’attività sessuale. Questo non è un libro contro
l’attività sessuale. Questo non è un
libro che proponga attività sessuali pericolose (più o meno ome Madame Bovary non è un romanzo che
ìstighi al suicidio). Ma, soprattutto, questo non è – o almeno così a me pare –
un libro allegorico.
Mi sono domandato se
tutto questo armamentario perversuale messo in opera dallo Gnirro voglia, alla
fin fine, significare qualcosa. E, alla fin fine, dopo molto aver ragionato e
meditato, ho concluso: no, questo libro non vuol significare nulla, al di là di
ciò che c’è scritto dentro”.
Una curiosità: l’autore,
Eusebio Gnirro, è l’ultima recluta dell’Officina Totore, “il serraglio-manifattura
ove l’ingegnere segrega l’autore di turno affinché attenda, in forzata
autonomia, alla porzione di Galassia che gli pertiene. Dove esso reclusorio si
situi non è dato sapere; chi ne sostenga il canone è un enigma. Nulla si sa sul
destino dei grafomani dopo l’ultimazione dell’ufficio”.