"Finuzza e le sue storie", il 30 novembre Altrimedia presenta a Matera il libro di Marinella Battifarano
Il ritratto di una
famiglia borghese, impegnata nel lavoro e nel sociale, la testimonianza di un
Sud positivo e, soprattutto, la storia singolare di una donna tenace, una
pioniera di origine arbëreshe: è Finuzza e le sue storie (Altrimedia Edizioni)
di Marinella Battifarano che il 30 novembre a Matera sarà presentato alle 18 nella
Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale. Interverranno la
professoressa Eliana Rusciani e l’editrice Gabriella Lanzillotta. Coordina la
giornalista Rossella Montemurro.
L’autrice, esaudendo un
desiderio della madre – la protagonista Finuzza - a distanza di alcuni anni dalla sua morte, ha
voluto lasciare un preciso ricordo scritto della storia della sua vita e della
sua famiglia. In questa biografia, prendendo spunto dai racconti narrati da
Finuzza alla figlia, è delineato un complesso percorso di vita, scandito da
tappe liete, meno liete o dolorose. Il calore, l’emotività, la passione, sono
sentimenti che vengono fuori con forza dalle parole della Battifarano.
Finuzza è una donna
d’altri tempi che “non giustificava mai se stessa, sapeva di non potersi
fermare, che avrebbe dovuto salvarsi da sé e che nessuno, neppure l’amico più
caro poteva tirarla fuori dalla sua situazione. Di fronte al nuovo che
avanzava, alla necessità d accompagnare i figli nell’inserimento nella società,
cercava con vivace intuito soluzioni per lo più contrastanti con la mentalità
del marito. Non rimpiangeva mai il passato, sapeva con sagacia prevedere i
cambiamenti, si adattava alle novità, guardava con speranza al nuovo ruolo
della donna nella società.
La vita affascinante di
Finuzza, nata nel 1917, si snoda tra San Paolo Albanese e Nova Siri sullo
sfondo di un vasto nucleo familiare unito da grandi valori.
Ma Finuzza e le sue
storie non si limita a ripercorrere solo le vicende di una famiglia, è anche un
volume ricco di accadimenti storici strettamente legati alla genealogia degli
Smilari: “Certamente la storia degli arbëreshe stanziati nella valle del Sarmento
e dintorni è ancora tutta da scrivere. – sottolinea l’autrice - Mi auguro che queste
poche note possano sollevare interesse tra i giovani, i soli a poter prendere il
testimone e continuare la corsa in archivi pubblici e privati, dove ancora si conservano
documenti e testimonianze del passato”.
Marinella Battifarano,
nata a Nova Siri, materana d’adozione. Dopo le prime esperienze di insegnamento
in alcuni paesi lucani, dal 1970 ha insegnato Lettere a Matera nella scuola
Media Pascoli e nell’istituto industriale