"La vita fino a te", Matteo Bussola racconta le sfumature dell'amore
Quante sono le sfumature dell’amore? Tante, tantissime, tutte racchiuse
nello sguardo di chi quell’amore lo sta contemplando. Matteo Bussola osserva,
osserva la sua storia – quella con Paola e le loro tre figlie -, le sue storie
passate e quelle degli altri, sconosciuti che incontra al bar, sul treno…
Bussola con La vita fino a te
(Einaudi) diventa il cantore ideale dell’amore, alternando dialoghi, ricordi e
racconti con riflessioni in chiave poetica: “Sono rimasto sentendo che l’amore
che resta può fondarsi anche su quello che non torna, ma solo se permetti all’amore
che non torna di essere la strada che ti porta verso l’amore che resta”.
Gioca con la parola amore, lega questo sentimento
fortissimo alla quotidianità e lo analizza con cura: “La ragione per cui molte
relazioni entrano in crisi è che gli uomini non diventano quasi mai quel che le
ragazze che li avevano conosciuti avevano sperato. Questo è quel che pensano le
donne. Sei rimasto sempre uguale. Pensi solo a quella roba lì. Perché non mi
guardi più con quegli occhi.
In realtà non c’entrano uomini e donne, o donne e uomini,
o uomini e uomini, o donne e donne. La verità è che in ogni relazione c’è uno
che cambia e uno che resta più fermo. Ognuno dei due percepisce il cambiamento
dell’altro – perché anche restare fermi lo è, dal punto di vista di chi invece
si sposta – come una specie di tradimento. Un’infedeltà. Non sei più quello
che.
È un altro modo per dire che l’amore, in genere, comincia
quando due persone si riconoscono. Finisce quando non si riconoscono più. Non
finisce, in realtà. È che c’è sempre uno dei due che si stanca di aspettare l’arrivo,
o il ritorno, dell’altro. Certe volte accade a entrambi”.
I pensieri di Bussola spaziano dall’introspezione all’ironia,
hanno una vitalità di fondo che coinvolge il lettore: le sue parole riescono a
stupire, accarezzare, scuotere.
Matteo Bussola (Verona, 1971) nella sua vita passata era architetto.
A trentacinque anni ha deciso di cambiare tutto. Oggi fa il papà di Virginia,
Ginevra e Melania. Per lavoro disegna fumetti, e quando è in debito d'ossigeno
scrive. Notti in bianco, baci a colazione, il suo primo libro (Einaudi
Stile Libero 2016 e Super ET 2018), ha avuto una grande accoglienza ed è stato
tradotto in molti Paesi. Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato Sono
puri i loro sogni (2017) e La vita fino a te (2018). Tiene una
rubrica settimanale su «Robinson», l'inserto culturale de «la Repubblica», dal
titolo Storie alla finestra.
Rossella
Montemurro