"Che cosa fanno i cucù nelle mezz'ore", è originale e fuori dagli schemi l'esordio di Carla Fiorentino
“(…) Io avevo ben chiara
la differenza tra la realtà e i miei sogni, perlopiù osceni e scriteriati, solo
che avevo la presunzione di trasformarcela la realtà nei miei sogni. E l’apoteosi
della follia era che in effetti, sempre più spesso nella mia realtà (e di
conseguenza in quella di chi mi stava vicino) accadevano cose che
rassomigliavano a un sogno mio. (…)”.
Irriverente e scanzonata,
fantasiosa e sconclusionata: quella di Clementina, l’io narrante di Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore (Fandango)
di Carla Fiorentino è una voce martellante che fin dalle prime pagine marca stretto
il lettore, senza lasciargli scampo. Clementina è attorniata da amici fuori dal
comune: se lei conta le macchie sul soffitto e parla con gatti immaginari,
Porno ha una cartella sul desktop dell’ufficio chiamata “ancora di salvezza”
piena di film porno, Pusher si affida ai libri, Flavia cura con le pietre, e
Clara è rimasta bloccata nel limbo dell’università. Imprigionata
psicologicamente nell’incertezza del futuro, come i suoi amici, Clem sembra
intravedere una prospettiva rosea nella scoperta fatta in mansarda da Clara: un’intera
collezione di quadri monotematici firmata dal padre, morto da poco.
Il soggetto principale è
sempre quello, la vagina: “(…) Le proprietarie cambiano ma il particolare in
primo piano è sempre lo stesso”. Un potenziale terno al lotto che potrebbe
scuotere Clem e gli amici dalle loro vite precarie che si trascinano nella Roma
dei primi anni 2000 e nel ricordo di Elettra, ormai lontana, dalla quale tutti
sono stati sedotti. Ma per Clementina, riuscire a convincerli non è un’impresa
facile, soprattutto quando un presente senza responsabilità li fagocita facendoli
sembrare tanti Peter Pan troppo cresciuti.
La Fiorentino ha uno
stile che travolge, ritmato e con una trama che ha tratti di colore intenso. Clementina
è un fiume in piena, capace di divertire ma anche di far riflettere con i suoi
pensieri che molte volte non mancano di spessore: “(…) Ecco, era lì l’origine
del mio disagio a quei tempi: nella capacità di prendere le distanze dalle cose
più vicine fin quasi a dimenticarle”.
Che
cosa fanno i cucù nelle mezz’ore è originale –
decisamente - e molto fuori dagli schemi.
Carla Fiorentino nasce a
Cagliari nel 1979. A 19 anni lascia la Sardegna per studiare a Roma, dove si
Laurea in Sociologia della Letteratura e inizia subito il suo viaggio nel mondo
editoriale che dura da ormai quindici anni. Che
cosa fanno i cucù nelle mezz’ore è il suo primo romanzo.
Rossella
Montemurro