Il "messaggio" leviano nell'anno di Matera - Capitale Europea della Cultura
Il Centro Carlo Levi, Associazione
Culturale costituita nel 1980 con l’obiettivo specifico di mantenere viva la
memoria della cultura leviana a Matera ed in Basilicata, ponendosi in
continuità con il grande lavoro fatto nei circa 40 anni della sua esistenza
(mostre, pubblicazioni, convegni, ecc.) ha programmato una serie di attività
culturali volte ad esplorare l’attualità del messaggio leviano nel Mezzogiorno
contemporaneo: il messaggio di un intellettuale completo per il quale libertà e
giustizia, arte e politica, sono un modo di vivere, un esempio per tanti
giovani di come si può combattere il conformismo politico e culturale (Giovanni
Russo).
Il Programma prevede una
serie di iniziative (mostre, seminari, dibattiti) che il Centro intende
realizzare per assicurare la presenza dell’eredità culturale e del “messaggio”
leviano, nell’anno di Matera - Capitale Europea della Cultura.
Un riconoscimento,
dovuto, ad uno dei personaggi-chiave che hanno avviato ed accompagnato il
percorso di riscatto della città dal secondo dopoguerra.
L’articolazione triennale
del Programma ci consentirà di far emergere a tutto tondo la complessa e
poliedrica figura intellettuale di Carlo Levi.
In particolare, per il
2019, il Centro Levi intende portare a compimento l’iniziativa della Mostra dei
DISEGNI POLITICI di Levi (proprietà del Centro e mai esposti a Matera, insieme agli
originali delle pagine del quotidiano l’Italia Socialista che li pubblicò tra
1947-48).
Mostra che chiude la
“trilogia” delle mostre sulla produzione figurativa leviana organizzate negli
anni passati dal Centro Levi: Dipinti del Confino – 1990; Opere Grafiche –
1997.
E porta a conclusione la
rilettura del romanzo “L’OROLOGIO”, che di quei disegni racconta il contesto
politico (caduta del governo Parri): “l’unico testo letterario che racconta la
nascita della Repubblica Italiana” (G. Russo).
Le due iniziative saranno
concluse da una giornata di studio ed approfondimento.
Iniziative che
costituiscono una modalità per tonificare, dare forza e nuova linfa, alle
radici culturali della città, quelle che si sono sviluppate nella straordinaria
stagione del “riscatto” avviata dal secondo dopoguerra proprio da Carlo Levi.