"Siamo solo piatti spaiati" di Alessandro Curti, cambiare per affrontare il viaggio della vita
Siamo
solo piatti spaiati (C1V edizioni) di Alessandro Curti
racconta del viaggio fisico e interiore del giovane protagonista Davide. Il
ragazzo si trova in custodia cautelare, e in quanto minorenne viene mandato
lontano dai suoi affetti in una casa famiglia. Il viaggio nella macchina della
polizia è la metafora dell’ignoto cui vanno incontro gli adolescenti nel
delicato passaggio dalla giovinezza all’età adulta, un viaggio percorso dal
protagonista con l’ansia e la solitudine che accompagna ogni cambiamento
cruciale nella vita. Davide si ritrova in un vortice di insicurezze e domande
senza risposte, confinato in un mondo straniero, dove non ci sono facce amiche
e dove dovrà cominciare a contare solo su sé stesso. Al viaggio materiale verso
la comunità si affianca il viaggio intimo del ragazzo: l’esilio dalla sicurezza
della famiglia lo porta infatti a fare i conti con i propri errori, a mettere
in discussione la propria visione del mondo e le azioni dei suoi genitori.
Senza la coperta di Linus data dall’ambiente familiare e dalle consuetudini di
un adolescente, il ragazzo è costretto a crescere, a prendere in mano la
propria vita e soprattutto a imparare a interagire con la diversità, con gli
esseri umani e le situazioni più disparate. In questo romanzo anche la figura dell’adulto
viene messa in discussione, perché non si finisce mai di crescere, perché gli
errori possono essere commessi a ogni età. I personaggi di Siamo solo piatti spaiati raccontano di ognuno di noi, delle nostre
lotte quotidiane, dei nostri sbagli e delle nostre paure. È un romanzo che
parla di cambiamento, necessario anche se spesso doloroso per affrontare il
viaggio della vita; è una finestra sull’adolescenza e sul duro “mestiere” del
diventare adulti. Resta impressa a fine lettura la figura dell’educatore
Andrea, un uomo che sa ancora guardare il mondo con gli occhi di un ragazzo, e
che insegna che la coerenza è uno dei valori più importanti dell’esistenza,
perché permette di avere un rapporto sano con noi stessi e con gli altri. Un
romanzo che sarà particolarmente apprezzato da chi cerca un punto di vista
onesto e professionale sulle relazioni interpersonali, soprattutto in ambito
familiare, e da chi vuole comprendere più nel profondo i comportamenti a volte
indecifrabili dei propri figli e in generale delle giovani generazioni.
LA TRAMA
Davide conduce una
normale adolescenza come tanti suoi coetanei: frequenta il liceo, si diverte
con gli amici e discute con i genitori, fino a quando un evento non calcolato
stravolge la sua vita e lo trasporta in un mondo a lui sconosciuto. Qui
incontra ragazzi molto diversi da lui e adulti di cui non si fida. Tranne
Andrea, per il quale nutre una sorta di amore-odio, perché risveglia in lui
riflessioni e pensieri che mai si sarebbe aspettato e che lo confondono e lo mettono
in crisi. Il viaggio che intraprenderà lo cambierà in modo indelebile,
restituendo al suo vecchio mondo un nuovo Davide, più consapevole di se stesso
e della realtà che lo circonda.
L’AUTORE
L’AUTORE
Alessandro Curti, è un educatore, pedagogista e scrittore milanese. Si è occupato del disagio minorile prima in comunità e attualmente in interventi educativi scolastici, domiciliari e aggregativi. Collabora inoltre con diversi progetti di formazione. Nel 2015 esce per C1V Edizioni il suo primo romanzo Padri Imperfetti, seguito nel 2016 da Mai più sole e nel 2017 da Sette note per dirlo, scritto a quattro mani con Cinzia Tocci. Siamo solo piatti spaiati (C1V, 2018) è il suo quarto romanzo.