"Annabelle" di Lina Bengtsdotter: in Italia il thriller che stregato lettori e critica
Dagbladet (Norvegia)
ha definito Lina Bengtsdotter «la nuova regina del romanzo poliziesco svedese».
Il suo Annabelle (DeAPlaneta) è stato
un folgorante esordio da oltre 100.000 copie solamente in patria: è
un thriller dall’anima autenticamente scandinava, con al centro una
protagonista difficile da dimenticare. Un romanzo che ha stregato lettori e
critica, in corso di traduzione in 20 paesi, finalista del premio al
Miglior Romanzo dell’anno in Svezia e premiato come Miglior
Esordio dell’anno dalla giuria del Crimetime Specsaver Award.
Avere diciassette anni.
Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi,
sparire nel nulla. Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza
senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola
comunità di Gullspång, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in
grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte. Al padre, che
invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall’angoscia e
dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della Polizia Criminale
che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini. Per l’agente Charline
Lager – per tutti Charlie –, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è
successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi
di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspång –
le casette uguali, le acque fredde del lago, l’emporio abbandonato e i segreti
che nasconde – non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che
si porta scolpito dentro e dal quale fuggire
è semplicemente impossibile.
Lina Bengtsdotter è
cresciuta a Gullspång e, dopo aver vissuto nel Regno Unito e in Italia,
attualmente risiede a Stoccolma con il marito e i tre figli.