Tra gioia e dolore lungo i binari dell'esistenza. "Il treno: racconti e poesie" del lucano Vito Coviello
La forza vivida dei
ricordi, quelli dell’infanzia e quelli che tornano riportando alla mente ciò
che si è vissuto, le persone care, gli istanti di vita… Fino a quel viaggio in
treno che ha dato la consapevolezza che nulla sarà come prima. Il treno: racconti e poesie (pubblicato
grazie all’Associazione Ciechi Ipovedenti ed invalidi lucani onlus) è la nuova
antologia di Vito Antonio Ariadono Coviello che raggruppa - tenuti insieme da
una forte componente autobiografica - storie, racconti e aneddoti dell’autore.
Coviello ha già
pubblicato “Sentieri dell’anima” premiato nel concorso internazionale “Vittorio
Rossi di Gaeta, dell’Anfi di Gaeta” e della casa editrice “Il saggio di Eboli”.
Attraverso l’associazione ACIIL Onlus di Potenza ha pubblicato anche “Dialoghi
con l’angelo” e “Donne del buio” e il libro per bambini “Sofia raggio di sole
ed altri racconti e favole”.
Anche don Pino Caiazzo,
arcivescovo di Matera-Irsina, ha avuto parole di apprezzamento nei confronti
dell’ultima fatica letteraria di Coviello: “La vita dono meraviglioso da
vivere, ricchezza inesauribile da trasmettere, luce radiosa che allontana le
tenebre, fiume d’acqua viva che scorre irrigando e dissetando.
In questa logica leggo
con gioia questo treno che corre sui binari della storia pieno di racconti e
poesie che aiutano ad assaporare la vita.
Sono racconti impregnati
di quotidianità dove il rapporto con gli altri diventa fondamentale per
dialogare, crescere, maturare, per costruire insieme. Dai bambini ai giovani,
dagli anziani agli affetti più cari come la moglie o parenti stretti.
Storie condensate di un
vissuto che entra nei luoghi abitati dall’uomo, nelle terre dove gli animali
hanno la loro voce giocando tra di loro e con gli uomini.
Una lettura della vita
amata e vissuta nonostante le contrarietà, le sofferenze, le cadute, le
ribellioni. Proprio per questo una vita più vera perché capace di risollevarsi
sempre per riscostruire anche sulle macerie.
E’ il treno che continua
a correre sui binari dell’esistenza: la gioia e il dolore. (…)
Un grazie di cuore a Vito
che mi fa condividere, quasi quotidianamente, quanto scrive, contribuendo
condividere, quasi quotidianamente, quanto scrive, contribuendo a farmi gustare
ulteriormente questa esistenza sempre gravida e pronta a partorire vita.”
L’autore, Vito Coviello, è nato a Sarnelli, frazione di Avigliano, provincia di
Potenza nel 1954 e vive a Matera, dove ha studiato, si è sposato ed ha una
figlia. Per un glaucoma cortisonico è diventato cieco 18 anni fa ma quando
nello specchio non ha più trovato la sua d’immagine ma solo la sua anima, nella
sua anima ha ritrovato tutti i suoi ricordi, le cose che ha visto, le persone
che ha conosciuto, gli aneddoti, i racconti e comunque ringrazia Dio per quello
che gli ha già dato e per quello che gli da in questa sua nuova dimensione che
è una dimensione dell’essere, una dimensione dell’anima, diversa dalla dimensione
dell’apparire.
Rossella
Montemurro