"L'amore finchè resta" di Giulio Perrone: ecco come un Peter Pan diventa grande
“«Voglio la
separazione...» Eccola che arriva. Ecco che
arriva il colpo e ha un sapore
diverso da quello che avevo immaginato negli anni. Mi vedo per un
attimo fuori da lì, senza tutto quello che odio, ma anche senza tutto quello
che ho ora. Il saldo è indubbiamente al negativo”.
Tradito, sbattuto fuor di
casa dalla moglie (che ha un altro), trattato con sufficienza dall’amante (che
ha trovato un altro), messo con le spalle al muro e costretto ad assumersi
tutte quelle responsabilità che negli anni ha sempre schivato. Tommaso,
adolescente quarantenne, che era (soprav)vissuto all’ombra del suocero, notaio
benestante, adesso deve rimboccarsi le maniche. Deve, soprattutto, trovare un
lavoro serio (è uno psicologo che ha sempre esercitato più per hobby che per
altro) ora che Lucrezia gli ha intimato, con i suoi modi di arpia, che dovrà
mantenerla insieme al figlio.
Così, dai Parioli torna
nel quartiere popolare dove vive la madre, mettendosi alla ricerca di un lavoro
– accetta di fare il cameriere - e prendendo coscienza di tanti piccoli
fallimenti e scelte sbagliate che, fino a quel momento hanno costellato la sua
vita. Se per Tommaso sposare Lucrezia è stato strategico per assicurarsi un
tenore di vita alto, per Lucrezia sposare Tommaso ha significato ribellarsi
allo status dei genitori: insomma, un matrimonio senza amore dal quale si salva
solo il bambino.
L’amore
finché resta (HarperCollins), il nuovo libro di Giulio
Perrone, ribalta lo stereotipo che vuole la donna spesso vittima di tradimenti
maschili e lo fa con insolita ironia, imbastendo una trama del tutto originale
che, alla vicenda personale di Tommaso affianca una serie di tematiche quanto
mai attuali. Dalle riflessioni sui sentimenti al binomio amore/tradimento, dal
rapporto padre/figlio fino alla ludopatia – sì, perché l’arzilla mamma di
Tommaso ha il vizio del gioco d’azzardo e, avendo contratto un debito
sostanzioso, costituirà per lui l’ennesimo problema da risolvere… Non manca una
parentesi sul mondo editoriale e sul fenomeno degli youtuber.
Perrone riesce, insomma,
ad affrontare con apparente leggerezza anche argomenti molto seri. La sua
fragilità, che si intreccia a una simpatia contagiosa, accompagna il lettore in
una quotidianità a molti nota, tra problemi contemporanei e inaspettate
risorse. Aldilà delle inclinazioni da Peter Pan, Tommaso è resiliente, creativo
e si dimostra insolitamente forte nell’affrontare le criticità.
Giulio Perrone vive a
Roma, dove nel 2005 ha fondato la casa editrice che porta il suo nome. Nel 2015
ha pubblicato, insieme a Paolo Di Paolo, il saggio I libri sono figli ribelli - Tappe e segreti dell’avventura editoriale (2015)
e il romanzo L’esatto contrario per Rizzoli.
Nel 2017 è uscito, sempre per Rizzoli, il romanzo Consigli pratici per uccidere mia suocera. Collabora con
l’Università La Sapienza di Roma.
Rossella
Montemurro