"Una favolosa estate di morte": Matera e la Basilicata sono lo sfondo del noir di Piera Carlomagno
È una Basilicata a
tinte fosche - una terra arcaica, spesso stereotipata, nella quale gli echi di
De Martino convivono in maniera stridente con la contemporaneità - quella
raccontata da Piera Carlomagno in Una
favolosa estate di morte (Rizzoli).
Un duplice
omicidio scuote la calma apparente dell’hinterland di Matera: in una notte di
giugno, nei calanchi vicino Pisticci, un uomo e una donna sono assassinati
brutalmente. Si tratta di Sante Bruno, architetto benestante, noto per essere presente nella maggior parte degli appalti regionali,
e Floriana Montemurro, una ragazza bellissima,
chiacchierata per la sua disinvoltura sentimentale. Un “caso” che fa scalpore e
costringe la Procura e la Polizia a un lavoro serrato per stringere il cerchio
sull’omicida.
In maniera
sinergica, sul caso indagano Loris Ferrara, magistrato appena trasferito da
Napoli alla Città dei Sassi per rifarsi una vita, e l’anatomopatologa Viola
Guarino. È lei la protagonista, con una personalità piena d sfaccettature,
spesso senza vie di mezzo - Viola ha una mamma strega, una nonna lamentatrice, Menghina,
che fa tornare i morti e un nonno farmacista-masciaro - è il cuore pulsante di
questo noir serrato. Ha un intuito particolare per le indagini, un sesto senso
spiccato – eredità della sua famiglia molto particolare, tanto che da sempre
lei, per i suoi concittadini, è una “strega” –, al rigore delle analisi e degli
esami affianca ciò che sente dentro: “Anche perché alla
fine lo sapeva pure lei che affidarsi agli strumenti
scientifici non basta in un’indagine, perché il Dna può stabilire a chi
appartiene il sangue e l’anatomia patologica può determinare se certi ematomi
c’erano prima della morte, eppure solo un’inchiesta, completa e ragionata, può
portare alla soluzione di un caso. E lei procedeva così, come i vecchi
investigatori, chiedendo, osservando, collegando. I sensi vigili e all’opera
dal primo impatto col cadavere”.
Piena di misteri,
Viola – respingente come il tufo dei Sassi, pronta ad accogliere solo se è lei a
decidere - è attratta dal nuovo PM, anch’egli con un passato dal quale sta
fuggendo, tutto da scoprire.
Lo sfondo è quello
di una Matera alla vigilia del suo anno da Capitale Europea: “accoglieva
turisti e visitatori con un po’ di riluttanza, la città dei Sassi restava difficile
da raggiungere: selezionava, decideva. Non aveva intenzione di
lasciarsi sopraffare dall’entusiasmo che il mondo mostrava dopo aver
scoperto la sua esistenza”.
L’intreccio del
giallo è senza dubbio forte, avvincente, legato a doppio filo con i contrasti
di una regione piena di sfumature, forse dall’autrice un po’ esasperate: “Viola
sentiva aria di società borghese di provincia, ipocrita e sessuofobica. Il
nemico numero uno era ancora il sesso, argomento rimosso dalla vita quotidiana,
causa di battaglie feroci in famiglia, forse l’ago della bilancia per
comprendere se ci fosse o no armonia”.
Una favolosa estate di morte sfiora temi
caldi, che davvero caratterizzano la Basilicata, si pensi alle speculazioni
edilizie, alle infiltrazioni mafiose, agli stereotipi duri a morire - “Le donne
materane erano ancora quelle che vivevano nei cortili chiusi dei Sassi, quelle
del “vicinato”, che tutto sapevano di tutti e lo comunicavano in maniera
teatrale; anche le giovani, con i ricci ribelli in testa e le gonne corte su
calze colorate, erano ancora quelle rassicuranti, che ti sorridevano per strada
e tiravano fuori il portafogli sempre prima degli uomini”.
Tra segreti e
misteri, il noir della Carlomagno cattura
il lettore, descrivendo personalità complesse, uomini sfuggenti e donne-streghe
del terzo millennio all’ombra dei Sassi dove “all’apparenza, era tutto nascosto
e invece era più evidente di quanto sembrasse”.
Il libro sarà presentato a Matera nell'ambito del ciclo di appuntamenti con gli autori "L’angolo delle storie" in Fondazione Sassi, sabato 1 giugno 2019 alle 18.
Il libro sarà presentato a Matera nell'ambito del ciclo di appuntamenti con gli autori "L’angolo delle storie" in Fondazione Sassi, sabato 1 giugno 2019 alle 18.
L'autrice è
giornalista professionista e presidente dell’associazione noir “Porto delle
nebbie”, che organizza il SalerNoir Festival.
Rossella Montemurro