L'esilio involontario, la speranza e il coraggio di una donna libera: "Lontano da casa" di Pinar Selek
Lontano da casa
(Fandango) narra il dolore dell’esilio involontario e, al di là, la speranza e
il coraggio di una donna libera che fa sue le parole di Virginia Woolf: “Come
donna, non ho paese. Come donna il mio paese è il mondo intero”.
Pinar Selek si è
esercitata sin dall’infanzia a respingere le pareti degli spazi, reali o
immaginari, nei quali ha vissuto. Tinto da mille sfumature poetiche il suo
racconto esplora le tensioni tra la nostalgia per il passato e l’attrazione per
l’altrove. Evoca la familiarità rassicurante della lingua e delle cose con le
quali si è cresciuti, l’audacia che spinge ad avventurarsi sempre più lontano, e lo sgomento di fronte
all’ignoto, dopo lo strappo brutale dagli esseri e dai luoghi.
La bellezza degli
incontri, anche, e il piacere di tessere legami nei margini immensi che si
prendono gioco delle frontiere. “Se mi domandano come sto, rispondo che
resisto, che ho imparato a giocare con questi venti che all’inizio mi hanno
depistata. Ma che non posso avviarmi verso il luogo di cui parlo, il paese che
mi manca.”
Vittima di un processo
senza fine, che è in sé una forma di tortura, ancora oggi PinarnSelek rischia
una condanna all’ergastolo.
Femminista, antimilitarista,
scrittrice, sociologa, militante infaticabile, Pinar Selek è un’acrobata che
costruisce ponti tra lotte diverse.
Vittima della repressione
dello Stato, che la vorrebbe condannare all’ergastolo per un reato che non ha
commesso, è costrettanad abbandonare la Turchia nel 2009. Dopo due anni passati
in Germania si è stabilita in Francia. Nonostante le difficoltà dell’esilio, continua
a lavorare e a viaggiare, condividendo le sue lotte. Fandango Libri ha già pubblicato
La maschera della verità (2015) e La casa sul Bosforo (2018).