"Il giornale fatto coi piedi. Storie di un inviato speciale": Giovanni Morandi e il vero giornalismo
È addestrato a stare
dietro le quinte, a non mostrarsi o fare inchini da damerino, a essere scettico
e ingrato, a non credere a nulla ma a prendere per buono tutto, purché valga la
pena e ci sia uno straccio di prova. L’inviato – diceva un direttore vecchio
del mestiere – è quel genere di canaglia che comunque, in un modo o nell’altro,
torna sempre a casa con un osso in bocca.
Il giornale fatto coi piedi. Storie di un inviato speciale (Mauro Pagliai) di Giovanni Morandi è il resoconto di un modo di fare giornalismo diverso da quello di oggi. Quel giornalismo fatto con semplicità zen – andare, guardare, raccontare – che resta ancora il più giusto, il più profondo, il più moderno, il più ricco di sorprese, il più credibile e affidabile. Li chiamavano inviati, e nessuno saprebbe dire se esistono ancora o se si sono estinti. Secondo alcuni ci saranno sempre, perché inesauribile è la voglia di sapere, di vedere, di verificare.
Il giornale fatto coi piedi. Storie di un inviato speciale (Mauro Pagliai) di Giovanni Morandi è il resoconto di un modo di fare giornalismo diverso da quello di oggi. Quel giornalismo fatto con semplicità zen – andare, guardare, raccontare – che resta ancora il più giusto, il più profondo, il più moderno, il più ricco di sorprese, il più credibile e affidabile. Li chiamavano inviati, e nessuno saprebbe dire se esistono ancora o se si sono estinti. Secondo alcuni ci saranno sempre, perché inesauribile è la voglia di sapere, di vedere, di verificare.
Giovanni Morandi,
fiorentino, è editorialista del «Quotidiano Nazionale», dopo aver diretto «Il
Giorno», «Il Resto del Carlino» e «QN». Corrispondente da Mosca negli
ultimi anni dell’URSS, ha assistito, unico giornalista straniero, allo storico
ammainabandiera avvenuto il 25 dicembre 1991 al Cremlino. Inviato
speciale, ha firmato reportage di guerra da Medio Oriente, Africa, Libano
e Balcani. Dal 1993 al 1997 ha seguito a Milano la stagione di Tangentopoli e
il debutto in politica di Silvio Berlusconi. Ha raccontato l’Italia con le sue
inchieste, come quando è entrato armato di pistola in Vaticano per dimostrare
il pericolo terrorismo. È autore dei libri Alpini dalle Alpi all’Afghanistan, La beffa di Modigliani e Italia contromano. Nel 2003 ha vinto il Premio Giornalista
dell’Anno dell’Ana.