Inquietanti e manipolatori: sono "I perfetti vicini di casa"
I perfetti vicini di
casa: impeccabili, il preside e la moglie. Lei, Louisa, in particolare, è
instancabile. Impegnata nel lavoro, nel sociale, nella famiglia – con tre figli
dalle tante virtù. Che dire poi della loro villa, delle vacanze da sogno, di
quell’atmosfera quasi irreale che rende invidiabile la loro routine dorata.
Eppure, il primo
approccio d Helen con questa famiglia decisamente sui generis non è dei
migliori: la ragazza si è appena trasferita dall’Inghilterra – una decisione
sofferta perché ha dovuto rinunciare alla sua grande passione, il nuoto e ha
dovuto lasciare il suo lavoro di Capo Dipartimento di educazione fisica di un
istituto scolastico - per raggiungere il
marito, Gary uno degli insegnanti della Niers School International in Germania, la
scuola inglese diretta da Damian. A pelle, Louisa le è antipatica ed è forse
l’unica del quartiere a non pendere dalle sua labbra. Tanto i vicini del civico
Dieci sembrano avere tutto dalla vita, quanto gli altri residenti danno
l’impressione di essere un po’ irrisolti, misteriosi, alcuni decisamente
trasandati. Per Helen, le famiglie di quel quartiere abitato solo da personale
della scuola, dietro la patina di cordialità, nascondo qualcosa.
Quando finalmente riesce
a trovare una piscina dove riprendere a nuotare, incontra Sascha, un ragazzo
che presto si rivelerà essere legato a doppio filo con Louisa e Damian. Per
questi ultimi è uno stalker che, tempo prima, ha devastato il giardino mentre lui
fa intuire di avere un conto aperto proprio con la bella famiglia del preside.
I comportamenti sempre più strani di Gary che sembra completamente irretito da
Louisa e dal suo entourage – quasi come fosse un adepto di una setta – fanno
rimpiangere a Helen la scelta di aver mollato tutto e trasferirsi.
I
perfetti vicini di casa (Newton Compton, traduzione di Lorena Marrocco) di Rachel Sargeant inizia
con Helen in prigione ossessionata dalle terribili scene di un massacro e si
sposta temporalmente mesi prima, nel momento in cui la ragazza è arrivata in
Germania. Il confronto, durissimo, con Louisa - abituata a primeggiare e a
sopraffare gli altri - rende frustranti e malinconiche le giornate di Helen. Ciascun residente di quel borgo internazionale può essersi macchiato di quel crimine efferato, i motivi di rancore sono tanti e disparati. Pagina dopo pagina verranno fuori particolari inaspettati e agghiaccianti.
La Sargeant ha reso bene i contrasti, i profili psicologici e ha imbastito una trama in cui niente è come sembra. È come se, fino alla fine, avesse un po’ manipolato (in senso buono) il lettore giocando con le aspettative ma andando oltre qualsiasi previsione. La scrittura è fluida, quasi per immagini, con descrizioni ntide: indimenticabile la scena del massacro.
La Sargeant ha reso bene i contrasti, i profili psicologici e ha imbastito una trama in cui niente è come sembra. È come se, fino alla fine, avesse un po’ manipolato (in senso buono) il lettore giocando con le aspettative ma andando oltre qualsiasi previsione. La scrittura è fluida, quasi per immagini, con descrizioni ntide: indimenticabile la scena del massacro.
Bestseller in
Inghilterra, è una lettura avvincente e inquietante, ideale per quanti hanno
amato Una famiglia quasi
perfetta e L’amore bugiardo.
Rachel Sargeant è una
scrittrice inglese. È nata nel Lincolnshire e si è laureata all’università di
Aberystwyth, specializzandosi in scrittura creativa. Con uno dei suoi racconti
ha vinto la Writing Magazine’s Crime Short Story competition. Vive nella
campagna intorno a Gloucester con la sua famiglia.
Rossella
Montemurro