Una "Via del Riscatto" per la vulcanica Imma Tataranni: in libreria il romanzo più intrigante tra quelli che hanno per protagonista la pm nata dalla penna di Mariolina Venezia
Diciamo la verità: Imma è
ispida, urticante, antipatica però… Però la maggior parte di noi vorrebbe
essere come lei.
Sfacciata, menefreghista,
sicura di sé – perché se decide che qualcosa o qualcuno deve essere suo se lo
prende, eh, mica si fa scrupoli; proprio come quando indaga, lei si butta a
capofitto con una tenacia incredibile.
Dopo averla vista in tv
interpretata dall’attrice Vanessa Scalera nella prima puntata della fiction “Imma
Tataranni – Sostituto procuratore” andata in onda su Rai Uno in prima serata
domenica scorsa, le avventure della vulcanica pm, nata dalla penna della
scrittrice materana Mariolina Venezia, sono tornate in libreria nel quarto
romanzo della serie, Via del Riscatto.
Imma Tataranni e le incognite del futuro (Einaudi).
Questa volta, l’intuito
investigativo del Sostituto Procuratore che fa tremare i colleghi e le forze
dell’ordine per la sua intransigenza, deve misurarsi con l’omicidio di un
agente immobiliare, Antonello Ribba.
Il cadavere dell’uomo
viene ritrovato in un palazzo disabitato nei pressi di va Riscatto, nel cuore
dei Sassi di Matera, in una stanza rossa decorata con i vizi capitali (“Doveva
essere quello che nel settecento si chiamava boudoir, un gabinetto privato,
destinato a una passione, o a un vizio, che si trattasse di sesso, scienze
occulte o botanica”). Sposato e con un
figlio piccolo, ben presto dal passato dell’agente immobiliare - un tipo
decisamente traffichino in svariati campi - spuntano una serie di amanti e un discreto
numero di persone a cui non era proprio simpatico.
L’indagine diventa
serrata e si intreccia ad altri “casi” nei quali Imma si trova suo malgrado
implicata: da una dipendente “fannullona” della Procura che lei, ovviamente,
non vede l’ora di smascherare, ai problemi con la figlia in piena bufera
adolescenziale, nella fase ribelle, infatuata addirittura di un punkabbestia.
Aggiungendo marito e suocera, sulle spalle forti di Imma c’è un bel carico,
davvero pesante se si pensa che il suo fidato maresciallo Calogiuri, per il
quale ha de sempre un debole, sta facendo una strage di cuori negli uffici
della Procura.
Via
del Riscatto è forse il romanzo, tra i quattro che
hanno per protagonista Imma, più intrigante. Pieno di ritmo, colpi di scena,
humour, ricco di personaggi (tutti potenzialmente colpevoli, fino all’ultima
pagina non è semplice, per il lettore, scoprire l’assassino) e con i consueti
passaggi che la Venezia dedica alla sua Basilicata: “Gli aggettivi! - realizzò
dopo qualche istante. Bello bellissimo magnifico, suggestivo. Pazzesco.
Mozzafiato. Erano rimasti incollati al paesaggio, rendendo quei luoghi un po’
alla volta posticci ed estranei, a lei e a chissà quanti che come lei lì
avevano avuto la sventura più che la fortuna di nascere, e in linea di massima
li avevano odiati con tutto il cuore, maledicendoli per un’opportunità non
concessa, una strada interrotta o una segnaletica sbagliata. Per una buca, un
abuso o una stazione senza treni. Nessuna emozione autentica, ormai, buona o
cattiva che fosse, la legava alla terra dove i suoi antenati avevano buttato il
sangue. Ridotta a insulsa e inflazionata bellezza.
La regione dimenticata
dalla storia era stata scoperta, elogiata, importunata. Trasformata in un
presepe permanente, e i suoi abitanti condannati a fare da pastorelli. Poi alzò
lo sguardo e vide il cielo, percorso in quel momento da file di nuvolette
sfrangiate. Vasto, infinito, renitente a ogni descrizione. Si perse in
quell’ampiezza, prima di riportare gli occhi sulla strada”.
Dal romanzo, ambientato
nella città dei Sassi (la copertina ne è un chiaro omaggio con Salita
Castelvecchio, gli antichi rioni sullo sfondo e la Cattedrale) qualche anno fa,
oltre ai luoghi, ai cognomi tipici e a una “materanità” che si respira in ogni
pagina, trapela anche qualche residuo di provincialismo che tuttora contraddistingue
la Capitale Europea della Cultura, appartiene al suo dna ed è difficile da
estirpare, il vizio di spettegolare: “A Matera, come in tanti piccoli centri,
esisteva un luogo dove pettegolezzi e dicerie, purché di un certo livello,
venivano raccolti, ampliati e smistati, una centrale operativa che per certe
faccende era meglio dei servizi segreti”.
Tra dialoghi serrati e
quasi per immagini (una “deformazione professionale” della Venezia, che è anche
sceneggiatrice), descrizioni meticolose e un’ironia soffusa e tagliente al
tempo stesso, non manca qualche parentesi che fa presagire svolte passionali
per Imma: “Spogliandola di attributi che mettevano soggezione, Sostituto
Procuratore della Repubblica, Pubblico Ministero, Magistrato, e delle valenze
materne che le aveva attribuito inizialmente, a un tratto aveva visto in lei la
donna. Certo, non quel tipo di figura femminile proposta dalla televisione o
dai cartelloni pubblicitari, a partire dalla differenza quasi ventennale di
età, arrivando a dettagli come altezza, peso e acconciatura. Qualcosa di
completamente diverso, è chiaro. Nella sua irriducibile unicità, tuttavia,
quasi conturbante. Lo attizzava. Oh, gli succedeva. Chiudeva una porta per
parlare del caso che stavano seguendo, e lo assaliva a tradimento un pensiero
inconfessabile, un impulso che poteva trattenere a stento. Quel gran pezzo di
Jessica Matarazzo lo lasciava indifferente, anzi lo infastidiva, così collosa e
soffocante, mentre questa… questa…”
Infine, una curiosità: Via del Riscatto, il titolo, gioca sia
sul nome (via Riscatto) di una via laterale del Duomo dove fu assassinato il
Conte Tramontano sia sull’episodio chiave del romanzo.
Mariolina Venezia è nata
a Matera. Attualmente vive a Roma, dove lavora per teatro, cinema e televisione.
Ha pubblicato alcuni libri di poesie in Francia e, per Einaudi, i romanzi Mille anni che sto qui, vincitore del
Premio Campiello 2007, Come piante tra i
sassi (2009 e 2018), la raccolta di racconti Altri miracoli (Theoria 1998, Einaudi 2009), Da dove viene il vento (Einaudi 2011), Maltempo (Einaudi 2013 e 2018), La
volpe meccanica (Bompiani 2014) e Rione
Serra Venerdì (Einaudi 2018). Dai gialli che hanno come protagonista Imma
Tataranni è tratta la fiction in onda ogni
domenica in prima serata su Rai Uno “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”.
Rossella
Montemurro