"Parliamone", Jack Cambria e i segreti della negoziazione



“Una delle regole del mio lavoro è sempre stata: “Se non con­trolli le tue emozioni, le tue emozioni controlleranno te.”” Ad affermarlo è Jack Cambria, per trentatré anni in servizio nella polizia di New York e per quattordici comandante dell’Elite Hostage Negotiation Team - l’unità dedicata a operazioni SWAT, recupero ostaggi, azioni antiterrorismo - conseguendo numerosi premi per il coraggio e i risultati raggiunti.

Tutti i segreti della negoziazione li racconta in Parliamone. L’ascolto, l’empatia, le parole giuste per negoziare con successo in qualunque situazione (Roi Edizioni, a cura di  Flavio Troisi, il volume uscito in anteprima mondiale in Italia) illuminante e prezioso, utile anche nella vita di tutti i giorni. Cambria, infatti, che ha dedicato la sua vita a trattare con pericolosi criminali e a risolvere ogni genere di crisi diventando uno dei maggiori esperti mondiali di negoziazione, con uno stile semplice e diretto racconta alcuni degli episodi che lo hanno visto protagonista - lo scenario terrificante di Ground Zero dopo il crollo delle Torri Gemelle, il tetto di un grattacielo da cui una persona minaccia di buttarsi, una banca con dei rapinatori asserragliati dentro, le pistole spianate sugli ostaggi – arricchendoli con aneddoti, citazioni e riflessioni: “La prima cosa che dobbiamo imparare per diventare negozia­tori è identificare e riconoscere le nostre emozioni, e mantenerle sotto controllo mentre cerchiamo di risolvere la crisi conversando.

Il negoziatore ha un controllo completo e assoluto su un uni­co aspetto di qualunque crisi si trovi ad affrontare: ciò che prova. Quando ci troviamo a confrontarci con una persona difficile, il primo passo non è controllare il suo comportamento ma il nostro”.

In Parliamone ci sono gli anni di esperienza dell’autore in situazioni scomode e al limite: “Nel 2001, ero stato selezionato per ricopri­re il ruolo di comandante della HNT, l’unità di negoziazione degli ostaggi del Dipartimento di polizia di New York. I miei doveri consistevano nel coordinare gli sforzi di oltre 125 negoziatori, che rispondevano alle chiamate in tutta New York in casi di sequestro di ostaggi. Ero responsabile per l’addestramento e la certificazione di tutti i nuovi negoziatori e l’addestramento interno dei nego­ziatori in servizio. Durante i miei quattrodici anni con la HNT ho risposto a oltre 5000 casi di crisi, senza contare le migliaia di nego­ziazioni nelle quali sono stato coinvolto in sedici anni con la ESU. Ho inoltre il grande privilegio di essere a tutt’oggi il comandante della HNT che ha servito più a lungo, dal 2001 fino al 2015”.

È automatico pensare che sia indispensabile saper parlare bene, in realtà il successo di una negoziazione vincente è tutto nel saper ascoltare: “La regola empirica del lavoro di negoziazione degli ostaggi è 80/20, che significa 80% ascoltare e 20% parlare. (…) Il più elementare dei bisogni umani è il bisogno di capire ed essere capiti, e il miglior modo per capire le persone è ascoltarle. Essere ascoltati ci fa sentire considerati, ci persuade che veniamo com­presi. È qualcosa che tutti apprezzano. Ci siamo passati: se chi ci sta ascoltando si dimostra disinteressato, è come se ci venisse a mancare il rispetto”.

Cambria descrive metodi e tecniche che si basano tutti sulla capacità di mettersi in ascolto, di mostrare rispetto per l’altro, di creare empatia e relazione spiegando quanto siano indispensabili, oltre al rigoroso controllo delle emozioni, l’intuito, e le doti psicologiche.

L’autore ha a formato la US Joint Task Force della base militare di Guantanamo sulla negoziazione di ostaggi ed è chiamato come training supervisor da agenzie di polizia federale e governative. È speaker in eventi e convegni sulla negoziazione in contesti aziendali. Ha ispirato il personaggio di John Turturro nel film Pelham 1 2 3.

Rossella Montemurro

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