Tanta nostalgia del passato per l'avvocato Guerrieri: è "La misura del tempo" di Gianrico Carofiglio
“Era lì davanti a
me, a quel punto sapevo benissimo chi fosse, ma ugualmente non ne avevo la più
pallida idea. Una sensazione mai sperimentata con tanta intensità; nemmeno quando
mi era successo di incontrare vecchi compagni di scuola persi di vista da
decenni e trasformati in signori grassi e calvi”.
Sono passati 27
anni e Guido Guerrieri si ritrova di fronte Lorenza, quella ragazza bellissima
con la quale aveva avuto una “frequentazione” di qualche mese e che poi aveva
perso di vista. La donna che oggi è nel suo studio non ha niente del fascino
irresistibile di allora, la vita non è stata clemente con lei. È scialba,
dimessa, preoccupata: il figlio è stato condannato per omicidio volontario dai giudici
della Corte di assise a ventiquattro anni di carcere più accessori. L’avvocato
che lo difendeva è morto e, secondo lei, ha fatto ben poco per scagionarlo:
Iacopo è innocente perché la sera in cui quell’uomo è stato ucciso era rimasto
a casa con lei.
Inizia così La misura del tempo (Einaudi, 2019) di Gianrico
Carofiglio, con i dubbi legittimi di Guido combattuto (“se il figlio di Lorenza
era stato condannato in primo grado per un omicidio, probabilmente era
colpevole”) tra la situazione dolorosa dell’ex fidanzata e la necessità di rimanere
obiettivo non lasciandosi confondere dai sentimenti. Inoltre, se accettasse
l’incarico, avrebbe solo due settimane per prepararsi in vista dell’Appello.
Eppure, la nostalgia di un passato piombato improvvisamente nel presente lo
spinge ad accontentare Lorenza, nonostante le incognite del caso. Così, in un
continuo alternarsi dei giorni felici trascorsi con la donna e un presente grigio,
l’avvocato Guerrieri prende le difese di Iacopo, alla ricerca di una
ricostruzione il più possibile dettagliata.
Le aule
giudiziarie, la descrizione dei processi e il linguaggio giuridico quando a
scriverne è Gianrico Carofiglio – ex magistrato ed ex politico – diventano lettura quanto
mai accattivante e, da materia per “addetti ai lavori” si trasforma in uno
sfondo perfetto per le sue trame. Il suo stile, poi, sempre molto elegante,
conferisce valore aggiunto a Guido Guerrieri – personaggio popolarissimo e uno
dei protagonisti più amati dei gialli italiani contemporanei.
Gianrico
Carofiglio ha scritto racconti, romanzi, saggi. I suoi libri, sempre in vetta
alle classifiche dei best seller, sono tradotti in tutto il mondo. Per Einaudi
ha scritto il racconto La doppia vita di
Natalia Blum raccolto nell'antologia Crimini
italiani (Stile libero 2008), Cocaina,
con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo (Stile libero 2013 e Super ET
2014), Una mutevole verità (Stile
libero 2014, Super ET 2016 E Super ET 2018, Premio Scerbanenco), La regola dell'equilibrio (Stile libero
2014, Super ET 2016 e Super ET 2018), Passeggeri
notturni (Stile libero 2016 e Super ET 2017), L'estate fredda (Stile libero 2016 e Super ET 2018), Le tre del mattino (Stile libero 2017 e
Super ET 2019) e La versione di Fenoglio
(Stile Libero 2019).
Nel 2016 è stato
insignito del Premio Vittorio De Sica per la letteratura e del Premio speciale
alla carriera della XVII edizione del premio letterario Castelfiorentino di
Poesia e Narrativa.
Rossella Montemurro