Il Bagutta a Enrico Deaglio, Jonathan Bazzi premiato per l'opera prima
È Enrico Deaglio,
con La bomba — il volume
edito da Feltrinelli dedicato alla strage di piazza Fontana a Milano, 12
dicembre 1969 — il vincitore del Premio Bagutta. Il libro è stato votato a
larghissima maggioranza dalla giuria, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti,
segretario Andrea Kerbaker e composta da Rosellina Archinto, Silvia Ballestra,
Eva Cantarella, Elio Franzini, Umberto Galimberti, Piero Gelli, Ranieri Polese,
Elena Pontiggia, Enzo Restagno, Mario Santagostini, Valeria Vantaggi e Orio
Vergani.
I giurati hanno
riconosciuto a Deaglio, «giornalista di lungo corso e molti onori», di aver
«condotto un’analisi precisa, puntuale, che non è soltanto la rievocazione di
un’orrenda strage, come titolò il “Corriere” il giorno dopo, ma soprattutto di
un pezzo della nostra storia, dove in un Paese sgomento si incrociano spezzoni
di servizi segreti, anarchici incolpevoli, investigatori onesti e non,
terroristi e politici in generale poco capaci. Una storia ricostruita anche con
le immagini, per rendere appieno quel clima che non va dimenticato; e il valore
del testo è anche didattico: in un’Italia ormai così diversa, dove la storia
recente a scuola non viene studiata, una ricostruzione tanto precisa svela a
molti ragazzi un passato di cui sanno poco o nulla».
Jonathan Bazzi, autore
di Febbre (Fandango), è
invece il vincitore del premio per l’opera prima.
«Un’esistenza
difficile, tra la durezza della periferia, la scoperta dell’omosessualità e
l’irrompere dell’Hiv, che il giovane autore milanese racconta con una
schiettezza»: anche questo riconoscimento è stato attribuito a larghissima
maggioranza.