Irene Di Caccamo racconta "L'amore imperfetto" di una donna fuori dai canoni




Una storia complessa che scuote e, forse, spaventa. Perché Irene Di Caccamo ne L’amore imperfetto (Nutrimenti) sfida gli stereotipi e racconta, in una trama forte e intimista, di una donna fuori dai canoni.
Il marito di Gioia esce di casa e non tornerà mai più. C’è un’altra donna che lo aspetta mentre Gioia rimane annichilita da quel dolore inatteso, sordo. Un dolore che la lascia in una situazione in cui è come se fosse sospesa e tutto (anche lavorare in ospedale, è medico anestesista) è messo tra parentesi. Si raggomitola in una solitudine senza via d’uscita. Fa poca vita sociale, ha il padre in fin di vita e scopre di essere incinta. La prima reazione è di rabbia e sconforto. Quel bambino non vuole tenerlo – troppi ricordi, troppe spiegazioni da dare.
La scrittura lenta, cadenzata della Di Caccamo va di pari passo con la malinconia struggente di Gioia. Persa nei suoi dubbi, fondamentalmente sola, senza istinto materno ma anche senza essere convinta di voler abortire, sceglierà di portare avanti la gravidanza. In quei mesi, cercherà di colmare il vuoto che ha attorno appigliandosi a piccoli espedienti pur di avere qualcuno vicino. Piena di ansie per una vita che sarà tutta da ricalibrare dopo la nascita del bambino, prende in casa una donna straniera e, grazie a lei, passo dopo passo ricomincia a immergersi nella quotidianità. Dalle piccole cose alle più grandi, Viorika – anche lei non immune ai colpi bassi della vita – la aiuta, la sostiene, diventa la sua sostituta quando nasce il piccolo: ci sono lo sguardo privo di entusiasmo di Gioia e l’affetto incondizionato di Viorika – un contrasto straziante - a far crescere Francesco.
L’amore imperfetto, uscito per la prima volta nel 2011, otto anni fa ha vinto il XXVIII Premio Rapallo-Carige Opera Prima 2012. Profondo e introspettivo, coraggioso e sorprendente, il romanzo della Di Caccamo non teme di andare controcorrente, narrando una storia dolorosa e scomoda con toni delicati.
Irene Di Caccamo (1967) vive e lavora a Roma. Di professione fa la doppiatrice e la dialoghista.
Rossella Montemurro

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